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Alla ricerca di una fonte di calore in concomitanza con interazioni tra nickel e idrogeno, è da considerare l'energia da assorbimento (''sorbtion energy''). L'idrogeno puo penetrare all' interno del nickel, sopratutto se è riscaldato. La liberazione di idrogeno assorbito è invece accompagnato da un raffredamento.
 
Alla ricerca di una fonte di calore in concomitanza con interazioni tra nickel e idrogeno, è da considerare l'energia da assorbimento (''sorbtion energy''). L'idrogeno puo penetrare all' interno del nickel, sopratutto se è riscaldato. La liberazione di idrogeno assorbito è invece accompagnato da un raffredamento.
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==il catalizzatore misterioso==
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Secondo l'inventore Andrea Rossi, il successo delle sue reazioni di fusione nucleare sarebbe legata alla presenza di un catalizzatore, del quale non vuole rivelare le proprietà chimiche e/o fisiche. Non specifica il suo catalizzatore nemmeno nella sua richiesta di brevetto. Il metallo nickel è un catalizzatore ben conosciuto per catalizzare reazioni in chimica organica e viene usato a livello industriale (esempio: Idrogenazione di acidi grassi insaturi per produrre margarina).
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Per reazioni di fusione (o anche di fissione) studiate finora non sono conosciuti catalizzatori. C'è forse da notare che il premio nobel Hans Bethe aveva sviluppato la sua teoria (ciclo "Ciclo del carbonio-azoto" o di Bethe-Weizsäcker<ref> http://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_del_carbonio-azoto</ref>) per reazioni di fusione che avvengono a temperature al di sopra di 14 milioni di gradi K e portano alla formazione di elio a partire da idrogeno. La probabilità una reazione avviene una volta in 10alla8 anni. In questo caso azoto o carbonio potrebbero essere considerati come una sorta di "catalizzatore" per la fusione calda di idrogeno.
    
==riferimenti==
 
==riferimenti==
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