Nuova Medicina Germanica

Da Psiram.
Jump to navigation Jump to search

La Nuova Medicina Germanica® (NMG) è una medicina alternativa nata nel 1981. Il suo inventore è Ryke Geerd Hamer un ex-medico tedesco radiato dall'ordine nel 1986. Questo testo è un tentativo di valutazione della Nuova Medicina basato esclusivamente su riferimenti alle sue ipotesi, alle sue dichiarazioni pubbliche ed ai risultati delle sue cure.

Introduzione

Geerd Ryke Hamer ha conferito alle sue ipotesi il nome di Nuova Medicina che, successivamente, ha cambiato in Nuova Medicina Germanica (marchio registrato dal 2003) - in tedesco Germanische Neue Medizin.

La sua Nuova Medicina Germanica (NMG) presenta elementi di pseudoscienza e si può suddividere in una parte diagnostica, molto particolare, ed in una parte terapeutica (con elementi psicoterapeutici) in merito alla quale sono state divulgate poche informazioni da parte dal suo inventore.

La possibilità di applicazioni di tipo terapeutico, nel senso medico tradizionale, della Nuova Medicina Germanica è stata messa in dubbio o addirittura negata dall'associazione ALBA (Associazione Leggi Biologiche Applicate), un'organizzazione che rappresenta la NMG in Italia; ciò è dovuto probabilmente a motivi legali [1]. In una Nota per i pazienti Marco Pfister, il presidente di ALBA, afferma: "Cari amici e pazienti, l'applicazione di questo nuovo modo di intendere la medicina non è, allo stato attuale, praticabile a livello clinico." [2]. Dopo alcune discrepanze col fondatore, nel 2007 Hamer ha vietato all'associazione ALBA di utilizzare i marchi registrati della Nuova Medicina Germanica ed ha vietato la vendita dei suoi libri tramite l'associazione stessa.

Secondo affermazioni di Hamer in persona, egli sarebbe latitante dal Marzo del 2007 per evitare di essere fermato a causa di un mandato d'arresto emesso dalla procura di Cottbus in Germania. Nonostante tutto Hamer rimane in contatto con i suoi seguaci tramite la pubblicazione di lettere aperte e fax. Secondo il suo avvocato Koch si troverebbe, attualmente, in Norvegia e il suo numero di fax sarebbe +47/33/464950 [3]. In un'intervista del 23 settembre 2007, Hamer stesso parla della sua presenza in Norvegia [4].

La Nuova Medicina Germanica non è accettata e viene in pratica ignorata dalla medicina moderna basata sulle prove (EBM - Evidence Based Medicine) e la sua applicazione non corrisponde ad una buona pratica clinica (GCP - Good Clinical Practice). L'applicazione della NMG non è però proibita, almeno in Germania[5].

La diffusione delle idee di Hamer avviene soltanto attraverso la pubblicazione dei suoi libri (stampati da una casa editrice di sua proprietà, la Amici Di Dirk), le pagine web in internet (vedi sotto: Nuova Medicina e internet) e pubblicazioni private da parte di associazioni e singole persone.

I lati positivi delle sue ipotesi (accento sulla volontà del paziente / accento sulle risorse umane a dispetto delle risorse tecniche / relazione fiduciosa tra medico e paziente / ambiente terapeutico caldo e affettuoso...) non sono teorie originali della Nuova Medicina Germanica, ma si possono trovare nell'approccio di una qualunque medicina olistica (p.e. quella della Ganzheitsmedizin di Issels, idee di Erich Fromm), in concetti omeopatici nati nel '900 e altri concetti del passato e del presente. Inoltre sono argomenti della medicina psicosomatica e della psico-oncologia moderna.

La denominazione germanica

La parola germanisch (germanico) si riferisce secondo il romano Tacito alla denominazione data, durante i primi secoli D.C., dai popoli gallici che vivevano sulla sponda Ovest del Reno ai popoli che vivevano sulla sponda Est. I diversi popoli denominati germanici non si sono mai considerati tali. Il nome "Germania" fu usato nei fasti (triumphales) romani del 222 A.C.: Plinio il Vecchio parla dei "germani" nella sua Naturalis Historia (anche se all'epoca non si consideravano tali solo i popoli che successivamente sarebbero stati chiamati "germani", ma tutti i popoli che vivevano al nord delle Alpi). Altri riferimenti si ritrovano nell'80 A.C. nel Poseidonios di Apameia e, nel 58 A.C., nel De Bello Gallico di Giulio Cesare. La denominazione "Germania" si troverà più tardi (98 D.C.) nell'omonimo testo di Tacito (Publius Cornelius Tacitus). "Germanico" è un nome che i popoli ai quali si riferisce non usavano per definirsi, ma una denominazione data loro dai popoli con i quali i "germanici" di allora erano in stato di ostilità.

Quando, nel 2004 fu chiesto a Hamer: "perché germanisch?", Hamer rispose: "perché sono fiero di esere tedesco"[6]. Hamer, usando il termine "germanisch" si è anche giustificato così: "con il termine 'germanica' si fa riferimento alla cultura degli antichi germani che non avevano i concetti contrapposti di 'bene' e 'male' come nella tradizione giudaico-cristiana" (parole di Hamer tratte dal suo libro "Testamento per una Nuova Medicina" cap. 28).

L'associazione italiana ALBA informa a questo proposito: "definendo 'germanica' la Nuova Medicina il dr. Hamer si e semplicemente rifatto ad una cultura indogermanica dei popoli del nord, che non sono stati toccati dai condizionamenti di una cultura giudaico-cristiana" [7].

Una "cultura indogermanica dei popoli del Nord" non è mai esistita. La stessa parola "indogermanico" viene usata solo nella ricerca linguistica, sopratutto tedesca, ed è solo un'ipotesi che un "popolo indogermanico" sia vissuto nel periodo dal 6000 al 3000 AC. Al di fuori della Germania, il concetto linguistico di "indogermanico" viene fornito con "indo-europeo".

Cosa venisse di fatto considerato "bene" e "male" nelle culture dei popoli denominati germanici (che sono scomparsi al più tardi nel Medioevo) non viene invece tematizzato. In un'altra documentazione Hamer esprime la sua convinzione secondo la quale "siccome la medicina è stata scoperta in Germania, popolo di poeti e pensatori, musici, inventori e scopritori, oltre che madre di quasi tutte le lingue europee, io l'ho chiamata Nuova Medicina Germanica. Da allora oltre che di far parte di una setta sono stato infamato di antisemitismo" [8]. Questa citazione dimostra da parte sua una completa ignoranza sia della storia della medicina che delle scienze linguistiche. Del resto le accuse di antisemitismo gli vengono mosse a causa delle sue lettere che incitano all'odio verso gli ebrei, e non certo per il termine germanica.

L'assenza di pubblicazioni scientifiche peer-reviewed o su riviste di fama

Un problema per una valutazione neutrale di Hamer e della sua Nuova Medicina Germanica, è il fatto che Hamer non ha mai pubblicato in modo scientifico, a parte la sua tesi di laurea (vedi fine pagina). Tale tesi non ha niente a che fare con le sue convinzioni ed ipotesi di una nuova medicina degli anni successivi, dal momento che tratta di un tema della oftalmologia.

Analizzando le affermazioni di Hamer si nota una assenza di articoli scientifici (peer-reviewed) pubblicati da lui o da una qualunque altra persona a proposito della NMG. L'unica eccezione la fa l'articolo del 2005, dell'ex-medico olistico danese Ventegodt[9] (nel frattempo, Ventegodt ha perso la sua abilitazione alla professione medica [10]). Quest'unica pubblicazione è avvenuta su una rivista poco conosciuta, e deve affrontare la critica di essere argomentata in modo pseudoscientifico.

Assenza di riscontri da fonti neutrali documentate scientificamente

Tra la documentazione che i sostenitori della NMG dovrebbero redigere per affrontare un dibattito serio dovrebbero esserci studi scientifici di tipo controllato, placebo-controllato, cross-over o multicentrico.

Tutta la scienza moderna si basa sul punto cardine che tutte le ipotesi debbano essere falsificabili. Data un'ipotesi, formulata in modo non equivoco e dettagliato, se tale ipotesi sottoposta a verifiche empiriche controllate non presenta errori di sorta, questa viene riconosciuta come valida - ovviamente fino al giorno in cui nuove scoperte non ne causeranno la confutazione o, più comunemente, una modifica.

Le cosiddette "prove" mostrate finora da Hamer o da aderenti alla NMG non hanno nessun valore scientifico: si tratta di tentativi di dimostrare un effetto diagnostico o terapeutico tramite esami retrospettivi (cioè: dato l'effetto viene definita la causa) senza valore di prova alcuno.

Solo studi prospettivi (cioè: data una causa ne vengono previsti gli effetti) possono avere valore probante - se il numero dei casi esaminati e sufficiente.

I tentativi di fornire prove del reale valore della NMG conosciuti finora possono essere tranquillamente definiti pseudoscientifici. (Vedi sotto in dettaglio: Verifiche della NMG).

Effetto Dunning-Kruger

Hamer non riconosce i limiti delle sue conoscenze mediche e si ritiene esperto in tutte le aree della medicina umana.

Secondo Dunning-Kruger[11] non riesce a rendersi conto delle sue incompetenze e diventa un pericolo per chi crede in modo cieco ed assoluto nel suo metodo.

La Nuova Medicina come pseudoscienza

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Il metodo scientifico ed il metodo dogmatico a confronto

Secondo le regole stabilite nel 1.800 a Magendie, in Francia, insieme ad altre personalità Karl Popper ha sviluppato il concetto di pseudoscienza il quale attribuisce fa riferimento ad ogni teoria che sostenga di essere scientifica ma rifiuti di avvalersi del moderno metodo scientifico per dimostrare le proprie affermazioni.

Comunemente in un'affermazione pseudoscientifica vengono fatte affermazioni impossibili da verificare o da confutare.

Nel caso della NMG, un osservatore potrebbe chiedersi per esempio come i neonati, o comunque bambini entro estremamente piccoli, possano subire i cosiddetti conflitti biologici. In presenza di certe patologie viene argomentato che anche i neonati potrebbero aver subito dei conflitti prima del parto. Gli stessi conflitti non avrebbero però effetti se il neonato riuscisse a risolvere tali conflitti: una tale argomentazione è auto-immunizzante ed e' sempre vera, cioè non falsificabile.


La teiera di Russell

In una metafora del celeberrimo filosofo inglese Bertrand Russell, viene confutata l'idea che spetti all'osservatore neutrale o allo scettico screditare le affermazioni di non falsificabilità delle religioni. Questo si può anche estendere a dottrine come le cinque leggi biologiche della nuova medicina.

Vedi anche il celebre scritto di Carl Sagan: Un drago nel mio garage, o la Radosofia dell'astronomo olandese Cornelis de Jager che poteva ritrovare costanti della natura dalla moltiplicazione delle dimensioni di alcune parti di una bicicletta.

Assenza di pazienti guariti grazie alla Nuova Medicina Germanica

Non si conoscono pazienti, malati di cancro, guariti grazie all'applicazione della NMG di Hamer.

Secondo la Nuova Medicina Germanica, il cancro non costituisce una situazione preoccupante per le persone affette da questo tipo di patologia ed Hamer lo conferma: "Quando da me arriva un malato di tumore che ha la leucemia faccio i salti di gioia, vuol dire che il suo apparato immunitario si è attivato per la fase di guarigione..." (la definizione "apparato immunitario" non viene usata in medicina, dove si usa la definizione di "sistema immunitario").

Visto che Hamer dichiara che i suoi metodi sarebbero in grado di curare il cancro nel 98% dei casi, si dovrebbe trovare almeno un solo paziente, con una diagnosi accertata e documentata di cancro (maligno) che sia sopravvissuto almeno 5 anni dal giorno della diagnosi e che si sia sottoposto cure che corrispondano alla NMG, evitando cure convenzionali. Per ottenere credibilità, e per poter verificare un tale caso, la descrizione dettagliata del decorso della malattia dovrebbe essere pubblicata.

Spesso si sente o si possono leggere aneddoti di pazienti curati dal cancro dalla Nuova Medicina senza poter valutare tali affermazioni, e in questi casi rimangono forti dubbi. Per esempio una persona racconta di aver superato una leucemia grazie ad una cura che seguiva le teorie di Hamer, e che avrebbe riscontrato 11 nuove leucemie successive che di nuovo sono state curate con successo dalla NGM hameriana (è il famoso caso dell'esponente di estrema destra "Joswig", anche lui portatore di un passaporto che certificava come lui fosse un cittadino del fantomatico Deutsches Reich[12]). In questo caso l'unico sintomo della presunta leucemia era una leucocitosi che si può osservare anche durante infezioni banali. Si possono anche trovare casi "miracolosamente" guariti da un ateroma (definito dalla NMG "neuroblastoma" per motivi sconosciuti). Un ateroma è un problema soltanto estetico (a parte le possibili infezioni), che viene risolto chirurgicamente, su richiesta, in anestesia locale in circa 20 minuti.

In un altro caso un torcicollo muscolare acuto (torticollo) viene confuso con un linfoma non-Hodgkin (NHL) [13].

Alcuni aneddoti raccontati da persone che sono convinte della bontà della NMG fanno pensare al ben conosciuto fenomeno dell'open window theory. È evidente come spesso i pazienti si siamo auto-diagnosticati una malattia. Un adenocarcinoma del seno viene descritto come "ascesso freddo del seno in fase post conflittuale", che mostrerebbe una "secrezione tubercolotica maleodorante dal seno"[14].

Gli aderenti alla Nuova Medicina Germanica sostengono che esisterebbero migliaia di pazienti curati dalla NMG: l'osservatore indipendente si deve chiedere però perché questi vogliono nuocere ad Hamer, dal momento che non consentono di fornire in un modo pubblico e controllabile dettagli precisi a proposito della loro presunta guarigione dovuta esclusivamente alla NMG.

I numerosi pazienti NMG deceduti: gli insuccessi resi pubblici

Si conoscono all'incirca 140 pazienti che sono deceduti dopo aver scelto la NMG come terapia (vedi i fascicoli della giurisprudenza austriaca ed elenco A. Deckers).

In alcuni casi si conoscono tutti i dettagli della loro malattia, rintracciati attraverso i processi penali.

Per esempio il caso di Sören Wechselbaum, che aveva davvero un cancro ai testicoli. Un altro caso tipico è quello di Michaela Jakubczyk-Eckert. La sua agonia e la sua storia sono documentate qui: Michaela Jakubczyk-Eckert. Si sa che Michaela ha sofferto fortissimi dolori prima di morire. Purtroppo credeva che la morfina le sarebbe stata letale e così rifiutava questo farmaco (bisogna sapere che il rifiuto degli oppiacei e della morfina fanno parte del lato terapeutico della nuova medicina germanica).

Geerd Ryke Hamer non è riuscito a curare il suo stesso cancro ad un testicolo con la NMG, mentre è stato invece operato secondo i metodi della medicina moderna presso la clinica chirurgica dell'università di Täbingen nel 1979, e secondo le sue convinzioni sarebbe dunque uno dei pochissimi (2%) a sopravvivere per un lungo periodo (più di 27 anni) ad una terapia antitumorale della medicina ufficiale.

Secondo Hamer [15] i primi sintomi del suo cancro sarebbero apparsi solo due mesi dopo la tragica morte di suo figlio, quindi circa 6 mesi dopo il colpo sparato. Una relazione causale di questo tipo è impossibile a causa del periodo di latenza tra l'insorgere ed il manifestarsi del cancro.

In un'intervista del 1992 [16] invece indica l'anno 1978 come periodo iniziale della sua patologia.

Contemporaneamente Hamer ha dichiarato di essere sicuro che il cancro al seno di sua moglie sarebbe stato causato dal trauma della morte di loro figlio Dirk nel 1978, e non si capisce perché non sia stato capace di curarla con il suo metodo.

Secondo le affermazioni fatte in un'intervista del 2007 da una sua ex-collaboratrice[17], Hamer avrebbe dichiarato che sua moglie (anche lei medico) sarebbe morta perché non era pienamente convinta del metodo di suo marito, e lo scetticismo sarebbe stato la causa della sua morte. Sua moglie aveva un tumore al seno, e Hamer tentò invano di curarla secondo il suo metodo. Eppure in uno dei suoi libri la definisce la sua prima paziente della NM.

Per altri casi clamorosi consultare la sezione vittime della Nuova Medicina.

Affermazioni sbagliate e/o senza fonte a proposito del cancro

situazione in Germania

Hamer dichiara di poter curare, con una probabilità di esito positivo del 98%, pazienti affetti da cancro. Una casistica in tal senso di successi stabiliti dalle sue cure non è mai stata dimostrata né pubblicata in modo controllabile (falsificabile). Le indicazioni terapeutiche della NMG in casi di cancro fanno pensare all'induzione di una remissione spontanea grazie ad un intervento psicoterapeutico, anche se afferma che soltanto il paziente è responsabile per la propria guarigione (o il proprio insuccesso).

La probabilità di una remissione spontanea in caso di cancro (maligno) è purtroppo molto bassa e si stima attorno ad 1 caso su 60.000/100.000. Lungo tutto l'arco della storia mondiale dell'oncologia i casi di remissione spontanea certi (pubblicati) di cui si ha conoscenza sono all'incirca 1.200 e si stima che ogni anno si venga a conoscenza di più o meno 20 nuovi casi.

Le remissioni spontanee, purtroppo rarissime, non sono riconducibili ad una terapia conosciuta, anche dal punto di vista della psico-neuro-immunologia moderna. Almeno due centri fanno ricerca in questo campo in Germania. Alcuni studi scientifici mostrano una debole influenza di fattori di stress sull'incidenza e sullo sviluppo del cancro. Altri studi escludono tale possibilità (vedi riferimenti).

Alla rarità delle remissioni spontanee si aggiunge il problema che dopo tali remissioni si possono verificare ricadute, esattamente come nelle terapie della medicina di oggi: di conseguenza, per poter valutare un successo definitivo di una terapia antitumorale classica o di un procedimento secondo le leggi della NMG (apparentemente finalizzato ad una remissione spontanea indotta) bisogna aspettare alcuni anni (5-10) per essere sicuri di un eventuale successo.

Hamer ha dichiarato diverse volte che la medicina ufficiale offrirebbe soltanto una percentuale del 2% di sopravvivenza [18] da: [19] per i pazienti affetti da cancro. Questa affermazione (che non si basa su nessuna fonte) può avere un effetto intimidatorio sui malati. (Secondo le leggi della NMG potrebbe anzi avere di per sè un effetto dannoso e controproducente).

Al contrario di quanto affermato da Hamer, la medicina moderna (EBM/GCP) offre una percentuale media del 55% di sopravvivenza dopo 5 anni dalla diagnosi, in casi di cancro maligno (nei casi di tumori benigni la percentuale è molto piu elevata [manca percentuale per tumori benigni]).

Queste stime si riferiscono ai casi di cancro curati in Germania (dove è nato lo stesso Hamer, il quale fa spesso riferimento al suo Vaterland (patria)), e si tratta degli ultimi risultati ottenuti dall'istituto RKI (Robert Koch Institut). I dati degli Stati Uniti sono ancora più ottimistici: la percentuale di sopravvivenza supera il 60%.

Cifre da altri Paesi europei ed industrializzati sono simili[20].

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
mortalita in svezia tra 1964 e 1996

Il National Cancer Institute (USA) indica per l'anno 1920 una sopravvivenza del 20% per i casi di cancro. L'incidenza di questa malattia, e la sua mortalità, in Germania sono in calo da circa 10 anni[21]. Questo vale per donne e uomini. In Italia l'incidenza è in leggero aumento, mentre la mortalità è in calo (vedi sotto: registri tumori, riassunto AIRT).

Hamer parla di "1500 pazienti di cancro ammazzati" ogni giorno dalla "medicina classica" in Germania, e lo conferma in una lungo video-intervista del 2006[22]. Nel 2007 parla invece di "1500 non-ebrei"[23]. I dati smentiscono anche queste illazioni: nel 2002, a 420.000 persone è stato diagnosticato un cancro, e 210.000 ne sono morte in Germania nello stesso anno. Si evince che 210.000/365 = 575 pazienti deceduti al giorno: la cifra di Hamer non può essere giusta, ed è completamente sbagliata (sempre per indurre terrore nei confronti dell "mecicina ufficiale").

Inoltre, se dessimo ascolto a quanto afferma Hamer avremmo 1.500 x 365 = 547.500 pazienti deceduti all'anno. Ma questa cifra sorpassa di molto la cifra annuale delle nuove diagnosi di cancro in Germania. Di conseguenza: secondo Hamer, la cifra dei decessi supererebbe il numero delle diagnosi per più di 120.000 persone!

Riversare la colpa sul paziente: la responsabilità individuale

Lo psicologo belga Nady Van Broek, esprimendosi a proposito della Nuova Medicina Germanica di Hamer [24], ricorda il problema che un eventuale insuccesso può avere un effetto negativo sul paziente: la responsabilità ricade sul paziente (o anche sull'ambiente sociale che lo circonda) che si sentirà colpevole per la propria patologia e dell'insucesso dei suoi tentativi di guarigione, aumentando così il peso delle proprie già enormi sofferenze.

Le chemioterapie nella cura del cancro

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Sopravvivenza alla ALL in Svezia (Acta Oncol 2003)
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Sopravvivenza ad un linfoma Hodgkin in Svezia (Acta Oncol 2003)

Secondo Hamer, la chemioterapia usata in medicina non sarebbe efficace e sarebbe, al contrario, la vera causa (insieme alla morfina) della morte di numerosi pazienti.

La chemioterapia, nella cura del cancro, è spesso solo un coadiuvante ed è soltanto una delle terapie usate in medicina, dopo la chirurgia e l'applicazione di radiazione.

In alcune patologie è una terapia altamente efficace ed ha fatto aumentare notevolmente la prognosi. Due esempi sono la ALL nei bambini (Leucemia Linfatica Acuta) ed il linfoma di Hodgkin.

A lato si possono vedere dei grafici rappresentanti le curve di sopravvivenza in Svezia per due tipi di cancro che sono sensibili alla chemioterapia. Le curve confutano chiaramente e senza dubbio l'ipotesi che la chemioterapia non sarebbe efficace nella terapia tumorale, un'ipotesi che potrebbe scoraggiare pazienti affetti da una patologia curabile solo con farmaci. In questi casi specifici, i progressi sono chiaramente da attribuire ad una efficace chemioterapia [25].

Questo non vale però per tutti gli altri tipi di cancro: il contributo generale della chemioterapia sulla prognosi nell'insieme dei diversi tipi di cancro è limitato a meno del 10%.

I periodi di latenza del cancro

Nell'adulto, il periodo di latenza tra danno iniziale (inizio a livello cellulare) ed apparizione dei primi sintomi di un tumore (dolori, tumore visibile o palpabile) è compreso tra i 5 ed i 70 anni, in media 8 anni. I periodi di latenza più brevi che si conoscono sono periodi di circa 2 o 3 anni nei casi di leucemia nei bambini. Il cancro ai polmoni può manifestarsi anche 20-40 anni dopo la trasformazione maligna iniziale. Nel caso del mesotelioma causato dall'amianto il periodo minimo è di 20 anni e si può estendere fino a 70 anni[26][27].

Il periodo di latenza è calcolabile: conoscendo il periodo che una singola cellula necessita per dividersi ed il numero di cellule che contiene un tumore palpabile e sintomatico. Un tumore con un diametro di 1 cm contiene tra i 20 milioni ed 1 miliardo di cellule[28].

Un "conflitto biologico" (il concetto del conflitto usato da Hamer non corrisponde a quello usato in psicologia[29]) come causa ipotetica di un cancro sarebbe dunque da ricercare da 5 a 40 anni (nel peggiore dei casi a 70 anni) prima del momento della diagnosi. In un periodo di tempo tanto lungo si troveranno praticamente sempre traumi di ogni tipo da accusare come scatenanti la patologia.

L'attentato dell'11 settembre 2001 alle torri del World Trade Center a New York fu un disastro imprevisto e molto traumatizzante per almeno 400.000 persone: secondo le "leggi" della Nuova Medicina Germanica questo fatto avrebbe dovuto far scattare immediatamente molti nuovi casi di cancro e, dal momento che non si hanno notizie di terapie NMG effettuate da queste persone, si può ipotizzare che non abbiano potuto evitare, grazie alla terapia di Hamer, lo sviluppo del cancro. La ricerca di Rayne[30] mostra che nella zona dell'impatto l'incidenza di tumori era solo leggermente superiore dopo l'attacco, e questo si può anche spiegare con l'effetto delle sostanze cancerogene che furono liberate nell'aria durante la catastrofe.

Nel caso Olivia Pilhar, Hamer aveva diagnosticato un cosiddetto "trauma biologico" provocato dal fatto che la nonna della piccola dava troppe bistecche alla bambina[31][32] nel periodo immediatamente precedente alla manifestazione del tumore di Wilms nella bimba. Tra questo evento e l'apparizione del cancro nel caso di questa bambina non può, dunque, esistere nessun rapporto causale.

Vedi anche: Psico-oncologia e Nuova Medicina

Tumori in organi trapiantati

I tumori possono formarsi anche in organi trapiantati e, in questo caso, non esiste più alcuna innervazione.

La formazione di un tumore in un organo trapiantato contraddice le leggi naturali della NMG. Sono state compiute diverse ricerche scientifiche a proposito di tumori nel caso di trapianti d'organi, ed esistono numerosi articoli a questo proposito.

Da un lato esiste il rischio di trasmettere un organo con cellule cancerogene (non osservate prima del trapianto) ad un paziente sano, dall'altro si può formare un tumore ex-novo in un organo trapiantato. La terapia anti-rigetto incrementa però anche il rischio di formazione di un cancro. Per tutte queste domande esistono articoli nelle riviste specializzate[33][34][35][36][37][38][39].

Il cancro innato

Il cancro che si osserva nel caso della poliposi adenomatosa familiare (PAF) [40] o della Xeroderma pigmentosum [41] è praticamente innato.

Altri tipi di cancro ereditari sono alcune forme del cancro al seno, la sindrome di Louis-Bar, la sindrome di Gardner, la sindrome di Turcot e il retinoblastoma familiare. In questi casi un "conflitto biologico" come causa del cancro è da escludere a priori.

Circa il 15% dei casi di cancro sono causati da un'infezione virale (da un oncovirus, ad esempio i ceppi ad alto rischio di HPV - ed altri virus, vedi il linfoma di Burkitt). Anche in questi casi un conflitto psicologico non può far scattare o impedire la malattia, poiché inevitabile. I processi psichici possono soltanto modulare la genesi del cancro.

Secondo Hamer, il cancro verrebbe sempre originato a livello psichico e non a livello cellulare. La trasformazione maligna di cellule isolate da sostanze cancerogene o radiazione ionizzante che si possono osservare ogni giorno nelle provette nei laboratori di ricerca non è compatibile con le ipotesi di Hamer: Dov'è la psiche nella provetta?

L'ipotesi di una "mente cellulare" confuterebbe la costruzione della Nuova Medicina Germanica che - per le proprie stesse leggi - prevede solo l'intervento del cervello per la genesi del cancro attraverso le vie discendenti (nervi periferici). Persone paralizzate, di conseguenza, dovrebbero essere immuni ad un cancro al di sotto della loro lesione.

Le sostanze cancerogene non esistono secondo la Nuova Medicina Germanica

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
fumo (sx) e cancro (dx)

Secondo Hamer non esistono sostanze cancerogene: forse ignora che, secondo le conoscenze attuali, circa il 25-30% dei casi di cancro è causato dal fumo del tabacco.

Secondo le ipotesi della NGM, il cancro non può essere causato da raggi ionizzanti esterni, sostanze radioattive incorporate o raggi UV[42]. Inoltre la presenza di un tumore dopo un'esposizione all'amianto sarebbe causata dall'ansia del paziente che viene informato che l'amianto è cancerogeno. Questa spiegazione (auto-immunizzante e sempre "vera") non viene confermata da nessun lavoro scientifico, e contraddice i casi di cancro causati dall'amianto durante le prime indagini in questo campo, quando non si conosceva appieno la sua pericolosità. Inoltre le sostanze cancerogene che l'organismo non riesce a sentire non possono far scattare il cancro nei modi descritti dalla Nuova Medicina Germanica.

Le metastasi non esistono secondo la Nuova Medicina Germanica

Yoshihiro.jpg

Secondo la Nuova Medicina Germanica le metastasi non esistono e nel sangue periferico non si possono trovare cellule isolate di cancro[43][44][45][46].

Numerosi studi scientifici e l'esperienza clinica dimostrano invece il contrario. Dal 1869 (più di 130 anni fa) si sa che tumori emettono cellule neoplastiche nel sangue, e oggi si pensa che nei caso di cancro ogni giorno milioni di cellule cancerose arrivino nel sangue, mentre solo lo 0,01% di queste cellule avranno poi la capacità di formare metastasi, in un processo complicato nel quale interviene il sistema immunitario.

Ci sono molti lavori[47][48][49][50][51][52][53][54][55][56][57][58] che studiano quest'argomento, i quali mostrano come il metodo PCR (che sta alla base della cosiddetta "impronta digitale genetica") può essere usato con successo. Il lavoro di Mehmet Toner ha rivelato, nel dicembre del 2007, nuove tecnologie per individuare al 99% cellule neoplastiche circolanti[59].

Hamer pensa invece che manchino studi che mostrino cellule di cancro nel sangue periferico arterioso dimostrando di ignorare le conoscenze attuali[60]. Questa affermazione è scientificamente irrilevante, poiché la presenza di cellule neoplastiche circolanti nel sangue periferico venoso è stata dimostrata numerose volte: come farebbero tali cellule ad arrivare in una vena distante dal tumore primario? Ann Chambers spiega il meccanismo sulla pagina 2 del riferimento 116 mentre i lavori di Yoshihiro[61], Yamaguchi[62] e Georgakoudi[63] mostrano che sono state eseguite ricerche, con esiti positivi, sul sangue arterioso (arteria femorale, carotide...)[64].

Inoltre cellule neoplastiche si possono anche trovare nello sputo, nelle urine e nelle feci di malati di tumore[65].

Interventi chirurgici di shunt[66] hanno mostrato che una tale operazione non fa aumentare la probabilta di una metastasi.

Cellule neoplastiche possono mostrare la capacità di spostarsi da un vaso sanguigno ai tessuti circostanti[67] come avviene anche nel caso dei linfociti o di altre cellule ematiche.

Il lavoro di Nakamori[68] dimostra che il conteggio di cellule neoplastiche circolanti del cancro colorettale mostra una correlazione positiva, con la probabilità di una metastasi da questo tipo di tumore. Nel caso di metastasi nei linfonodi vicini (tramite i vasi linfatici con decorso verso il cuore destro) e nel caso delle metastasi del cancro Krukenberg la formazione di metastasi è ovvia e non può essere discussa. La formazione di metastasi a distanze dipendenti dal tipo di deflusso venoso (portale/cavale) è facilmente spiegabile, ad esempio: colon -> vena porta -> fegato.

Per queste metastasi è sconosciuta una eventuale psico-genesi di cancro a causa di una paura del paziente: a questo proposito mancano studi prospettici con risultati ripetibili.

I tumori cerebrali non esistono secondo la Nuova Medicina Germanica

Secondo la Nuova Medicina Germanica i tumori cerebrali non esistono[69] e viene argomentato che le cellule nervose (neuroni) non potrebbero dividersi.

Il premio nobel Rita Levi-Montalcini (NGF) provò il contrario, ma esistono anche studi che dimostrano la neurogenesi[70] a partire da cellule staminali[71][72]. Inoltre a livello del sistema nervoso centrale, nel cervello, esiste la possibilità che si sviluppi un tumore da parte delle cellule gliali o di cellule non-neuroni. Di conseguenza si conoscono tumori definiti astrocitomi, glioblastomi, oligodendrogliomi, menigeomi, schwannomi, pinealomi, ependimoni, papillomi dei plessi corioidei ed altri.

L'asserzione della non-esistenza di tumori del cervello è dunque sbagliata.

Perché i tumori cerebrali non devono esistere secondo Hamer è facile da intuire: l'encefalo è un organo come tutti gli altri, e secondo la dottrina psiche-cervello-organo della Nuova Medicina Germanica ad ogni livello dovrebbe avvenire una modificazione nello stesso istante: nella psiche lo "shock emotivo", nell'encefalo il "focolaio di Hamer / DHS" e a livello dell'organo un tumore. In questo contesto organo significa tutti gli organi ad eccezione dell'encefalo. Per cui o l'encefalo non è un organo o i tumori cerebrali non esistono. Hamer ha scelto la seconda soluzione in modo abritrario, ignorando le conoscenze della medicina moderna.

Tumori trasmissibili

Nel mondo animale si conoscono diversi tipi di tumori trasmissibili da un individuo ad un altro tramite contatti intimi o morsi.

Alcuni esempi sono il CTVT dei cani[73][74][75], i tumori DFTD in Tasmania [76], i tumori dovuti all'esistenza di particolari proteine del retrovirus JSRV[77].

Il lavoro di Tanaka[78] (1990) mostra uno dei numerosissimi e comuni (quanto crudeli) esperimenti di vivisezione nei quali viene trasmesso un tumore sperimentale in un animale.

Tutti questi tipi di tumore non sono compatibili con le ipotesi di Hamer, e anzi le confutano.

Il ruolo della morfina nella Nuova Medicina Germanica

La morfina e stata scoperta e isolata circa 200 anni fa, nel 1804, da Friedrich Wilhelm Sertürner dopo alcune migliaia di anni d'uso dell'oppio come farmaco difficilmente dosabile in medicina.

Hamer è convinto che l'uso della morfina (e di altri oppiacei) sarebbe la vera causa della morte di molti malati di cancro.

La morfina è uno dei farmaci più potenti ed efficaci, e senza effetto tetto (ceiling effect), che conosciamo contro il dolore. Se ne conoscono bene gli effetti collaterali: depressione della respirazione, nausea, riduzione della mobliità intestinale... Spesso viene dosata dal paziente stesso, che consumerà solo le gocce necessarie ad assicurare un effetto analgesico sufficiente alla propria personale situazione.

In Danimarca il consumo della morfina era, negli anni 80, 10 volte maggiore rispetto alla Germania (75 Kg all'anno per milione di abitanti rispetto ai 7,5 Kg della Germania). Nel 2002 il consumo era salito a 22 chili in Germania. Nello stesso anno in Italia il consumo annuale per 1 milione di abitanti era 70 Kg, 92 Kg in Danimarca, 152 Kg in Austria, 353 Kg nel Regno Unito e 577 Kg in Ungheria.

Queste differenze non determinano però una differenza nella mortalità nei casi di cancro, che è estremamente simile in Germania, Italia, Austria e Gran Bretagna.

L'atteggiamento di Hamer circa un presunto effetto positivo del dolore ([rif 2]) fa pensare alla vecchia prassi consueta degli anni '33-'45 in Germania, quando veniva coltivato il culto del tedesco d'acciaio che avrebbe dovuto resistere ai dolori, o per il quale i dolori avrebbero avuto un effetto terapeutico.

Durante gli anni della Seconda guerra mondiale, la scarsità di farmaci favoriva questa prassi. Se Hamer fa veramente riferimento a quel periodo, non si capisce perché non nomini le sue fonti.

Al giorno d'oggi l'uso di farmaci analgesici potenti è prassi comune in tutto il mondo. Quello di evitare sofferenze inutili è un diritto umano. Vietare ad un paziente sofferente una terapia analgesica efficace mostra uno dei lati più anti-umani della Nuova Medicina Germanica e del suo inventore.

A parte il potente effetto analgesico della morfina e di farmaci simili, queste sostanze possono anche avere un effetto positivo nella terapia causale del cancro perché ci sono indizi che attenuino lo stress che viene esercitato da un intervento chirurgico e che potrebbe influenzare in senso negativo la risposta immunitaria. (rif: la psico-oncologia in relazione alla nuova medicina di RG Hamer)

L'invenzione della Nuova Medicina Germanica nel 1981

Hamer dichiarò di aver sviluppato la base della sua nuova medicina in soli tre mesi di lavoro, tra l'estate e l'autunno del 1981.

La sua "Nuova Medicina" sarebbe l'eredità lasciatagli da suo figlio Dirk (ucciso nel 1978).

Durante un sogno, suo figlio avrebbe confermato l'esattezza della sua Nuova Medicina (in una sorta di "testamento", da cui il nome del libro di Hamer in cui spiega le sue teorie) e lo avrebbe incoraggiato a continuare con la NM[79][80].

La sua convinzione personale che le sue ipotesi private siano idonee a sostituire completamente la medicina e la scienza moderna, che si basa su esperienze di secoli, appaiono come una grave forma di megalomania.

Affermazioni sulle lateralità nell'uomo - il mancinismo

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
il test dell'applauso di Hamer come viene spiegato dal punto di vista della Nuova Medicina Germanica

Errori palesi: L'invenzione di Hamer che nel caso di gemelli monozigoti uno sarebbe sempre mancino e l'altro sempre destrimane[81][82] è facilmente controllabile ed è stata confutata sperimentalmente dalla ricerca.

Nella popolazione dei non-gemelli, l'incidenza dei mancini è di circa il 10%-15%. Questa incidenza è uguale nei gemelli monozigoti. Forse può riferirsi ai rarissimi gemelli speculari (image mirror twins), ma in questi rari casi non è mai stato provato un rapporto del 50% di mancinismo. In questi casi la specularità totale è dunque dubbia. Derom[83] scrive: "[...] la credenza per cui manualità opposte nei gemelli monozigoti rappresentino una immagine speculare è del tutto fantasiosa!") (vedi anche Shimizu [84].

Il "Klatschtest" (test dell'applauso) e il "Bet-Test" (test della preghiera) di Hamer non hanno alcun valore scientifico, hanno un carattere pseudoscientifico e non sono mai stati validati. Una ricerca in diverse banche dati non produce nessun risultato. Di conseguenza si conoscono pazienti ai quali terapeuti NMG diversi hanno certificato una lateralità diverse.

Hamer ha anche dichiarato che quando le donne mancine tengono in braccio i loro bambini li portano sempre sul lato destro del corpo mentre tutte le altre li portano sul lato sinistro. In realtà, in tutta la popolazione (donne e uomini) di esseri umani e primati, i bambini vengono portati nell'80% dei casi sul lato sinistro del corpo, e non esiste nessun rapporto con il mancinismo. Questo lo dimostrano i lavori svolti da Salk[85], de Chateau[86], Mason[87], Sieratzki (2002)[88], Bogren[89][90], Ginsburg[91], Weiland[92], Souza-Godeli[93], Lucas[94] e Harris[95][96].

Un interessante link al proposito: Le madri portano i loro bambini sul lato sinistro per un migliore legame affettivo. Vedi anche Reissland.

Il mancinismo e la lateralità nell'uomo sono oggetto di studi scientifici da molti secoli e le percentuali di mancini trovati nella popolazione sono state pubblicate in passato in numerosi articoli scientifici. Il mancinismo è la tendenza a usare, di preferenza, il lato sinistro del proprio corpo per compiere movimenti e gesti sia automatici che volontari. Il mancinismo non viene considerato una malattia dall'Organizzazione Mondiale della Salute anche se, il contrario, era un'opinione diffusa nemmeno 100 anni fa.

Si distinguono solitamente i destrimani e dai non-destrimani, i quali vengono ulteriormente suddivisi in mancini e ambimani. Oltre l'uso di una mano dominante, si conosce una lateralità dei piedi (con quale piede estigui una sigaretta?), degli occhi (uso del telescopio, sguardo attraverso il buco di una serratura...) e dell'udito (lato del telefonino).

Un cosiddetto mancino franco (o omogeneo) utilizza solamente l'emisfero destro per controllare in modo dominante occhio, piede e mano. Un mancino disarmonico invece non si serve soltanto di un lato dominante ma usa ambi i lati in modo caratteristico. Prevalenze del lato destro si conoscono bene per la mano (85%), il piede (74%), l'occhio (66%) e l'orecchio (63%)[97].

Di solito la lateralità della mano dominante non coincide con le altre lateralità[98][99]. Il lato sinistro è il più utilizzato per incrociare le gambe o per un determinato modo incrociare le ditta (il pollice sinistro si trova, nella maggioranza dei casi, al di sopra del pollice destro incrociando le ditta. Il cosiddetto hand clasping - da non confondere con il Bet-Test hameriano).

La diffusione di mancini nel mondo è di circa il 10-15%. La diagnosi viene fatta con il cosiddetto test di lateralizzazione prevalente. Con questo metodo si analizzano l'uso della mano, del piede e dell'occhio. Nella determinazione del mancinismo è necessario trovare veri mancini: destrimani apparenti perché (auto-)educati o addestrati (destrimani acquisiti) a diventare destrimani sono da considerarsi mancini se sottoposti ad un esame preciso. Questa distinzione è importante, di consequenza l'osservazione della mano dominante usata per scrivere non è idonea a determinare il mancinismo: scrivere è una capacita appresa e non innata.

È importante riconoscere le diverse influenze culturali sul mancinismo: in alcuni paesi la mano sinistra viene considerarta la mano impura (paesi islamici), in altre culture i mancini non possono esercitare certe professioni e cosi via. In passato in Inghilterra, per esempio, si è tentato di educare tutti i mancini ad usare la mano destra a scuola. La determinazione del mancinismo individuale dipende dunque da alcune definizioni e necessita una metodologia precisa. In psicologia vengono spesso usate una definizione ed i metodi descritti da Rife nel 1940, il quale era consapevole dell'esistenza di queste influenze.

L'osservazione della massa muscolare e della grandezza della mano possono anche essere un metodo clinico per la determinazione della lateralità. Studi scientifici parlano di una incidenza dei mancini tra il 5% e il 30%, spesso viene riportato il valore medio del 15%. Una persona su 6 è mancina, gli uomini lo sono un po più spesso delle donne, e con l'eta aumenta la percentuale dei destrimani. Per citare alcune fonti: Hardyck[100] (del 1977) indica una percentuale tra l'8% ed il 15%, Perelle-Ehrman[101] fanno riferimento a 12.000 persone esaminate in 17 paesi diversi, Raymond M.[102] parla di una presenza di mancinismo del 10-13% con valori superiori tra gli sportivi.

A proposito del mancinismo nei gemelli è opportuno leggere un test svolto su più 7.000 gemelli (Medland[103]) dove si dimostra che non esiste nessuna differenza nella percentuale di mancini tra gemelli e non-gemelli, confermato da Searleman[104], dal lavoro di Reiss[105] e Derom [106].

Nella rivista Science dell'11 novembre 1977[107] Coren e Porac hanno preso in esame piu di 1.100 opere d'arte degli ultimi 5.000 anni ed hanno stimato un percentuale del 93% di artisti destrimani.

Inoltre: il 90% dei neonati succhia il pollice destro. I risultati pubblicati nel New Scientist da Peter Hepper di Belfast nel 2004[108] mostrano che la maggior parte dei feti succhiano il loro pollice destro quando si trovano ancora nell'utero materno. Solo i due terzi dei 1.000 feti esaminati che succhiava il pollice sinstro (una minoranza dei mancini fetali), diventavano effettivamente mancini dopo la nascita. Hepper notò anche che durante le prime settimane di gravidanza (tra la decima e la ventesima settimana) si potevano vedere movimenti precoci di un braccio, sopratutto del braccio destro, ancora prima della sua innervazione dal Sistema Nervoso Centrale. In questi casi il controllo dei movimenti è sotto il controllo di motoneuroni a livello del midollo spinale e non del SNC. Il braccio mosso in questa prima fase fetale sara poi quello dominante dopo la nascita.

Un articolo a proposito della base genetica del manicinismo.

La radiologia e l'esame TAC nella Nuova Medicina

Hamer basa una delle sue diagnosi su una sua particolare e personale interpretazione delle lastre TAC che non è compatibile con le attuali conoscenze della radiologia.

Hamer pensa che nei casi di cancro dovrebbe esser sempre possibile trovare una traccia visibile ("Dirk-Hamer-Syndrom" DHS, focolaio Hamer FH, detto anche "bollino" in gergo) sulle lastre TAC cerebrali dei pazienti. Tali modificazioni, mal definite e mai riconosciute dai radiologi, si formerebbero nello stesso istante di un evento traumatizzante imprevisto.

Si è scoperto in seguito che molte di queste tracce corrispondono chiaramente ad artefatti tecnici di un esame TAC.

Al professor Reiser dell'università di Monaco, presidente dei radiologi tedeschi, sono stati presentate alcune immagini di lastre TAC tratte dal libro "Vermächtnis einer neuen Medizin". Reiser, come altri esperti ha chiaramente smentito che l'esame TAC, come viene usato in NMG, sia accettabile e scrive in un referto del 22 gennaio 2007[109]:

Valutazione Le confermo volentieri che le TAC mostrate nell' "opera" del signor Hamer sono state interpretate dall'autore in maniera incompetente, e che sono in ovvio contrasto con le conoscenze ed esperienze scientifiche. Secondo me, una discussione argomentativa con il contenuto delle teorie di Hamer e delle interpretazioni delle TAC derivate da queste teorie non sembra possibile o non può condurre ad alcun risultato perché, il signor Hamer, si muove all'interno di un modo di pensare chiuso ermeticamente all'esterno e perché sta rifiutando ogni critica come espressione di una "medicina scolastica" arrogante.

Le confermo le correzioni fatte a proposito di alcune delle TAC mostrate. (A Reiser furono portati esempi di TAC che mostravano circonvoluzioni senza segni patologici che nel libro di Hamer furono invece descritti com FH/HH)

Può citare questa valutazione come quella del presidente della Deutschen Röntgengesellschaft.

Saluti, suo M. Reiser


Bisogna da ricordare che un esame TAC comporta una notevole dose di radiazioni per il paziente. Una TAC alla testa comporta circa 4 mSv di radiazioni. Questo valore corrisponde alla dose media che un essere umano riceve durante l'arco di un anno da tutte le altre fonti naturali e non-naturali sul livello del mare.

Articolo dettagliato: TAC e Nuova Medicina

DHS in botanica

Presunto fenomeno Gergelyfi
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Infezione dal virus TSWV
Errore nella creazione della miniatura: File mancante
Citrus leprosis causato dal virus CiLV (limone)

Sindrome di Dirk Hamer in botanica? Su una pagina[110] di uno dei maggiori aderenti alla NMG, Helmut Pilhar, si parla di una studentessa di biologia austriaca di nome Helga Tanja Gergelyfi (forse parente dell'infermiera Sophie Hildegard Gergelyfi che era testimone a favore di Pilhar nel processo penale Olivia Pilhar) e vengono mostrate le foto di alcune foglie di piante affette da diverse malattie.

Nel testo, la studentessa è fiera di mostrare la sua scoperta di un Gergelyfi-Phänomen (fenomeno Gergelyfi), e questo fenomeno sarebbe la prova dell'esistenza della sindrome di Dirk Hamer nelle piante. Allo stesso tempo ammette però che un professore di biologia, vedendo queste foglie, era convinto che si trattasse di una banale infezione virale della pianta. Una ricerca in alcune banche dati non mostra alcuna pubblicazione scientifica di tale Helga Gergelyfi ed inoltre, la denominazione Gergelyfi Phänomen è completamente sconosciuta.

Si tratta dunque di un'ipotesi privata non pubblicata e senza riferimenti seri. Infezioni da virus, ma anche da parte di funghi, possono portare alla formazione di anelli o punti sulle foglie, ad esempio nei limoni il virus Citrus leprosis (CiLV) ha questi effetti. In altre piante si conoscono fenomeni simili, come il Tar spot disease, Target spot, Tomato spotted wilt tospovirus, Tobacco ring spot virus e così via.


Secondo Hamer, la propria terapia sarebbe vietata in Germania e di conseguenza lui sarebbe stato indagato e condannato per essere venuto meno a questo presunto divieto.

Tale divieto non esiste in Germania, dove regna la Therapiefreiheit (libertà curativa) che assicura una grande libertà nella scelta di una terapia da parte di un medico. Hamer, o uno dei suoi sostenitori, non ha mai potuto dimostrare l'esistenza di tale divieto in Germania. I medici tedeschi devono tuttavia (come in tutto il mondo) assumersi le proprie responsabilità per la scelta di una determinata terapia come per il rifiuto di un'altra. Se un paziente adulto (e non sofferente di una malattia psichiatrica) rifiuta una determinata terapia bisogna rispettare questo desiderio e cercare insieme altre vie, oppure indirizzarlo verso un altro medico/terapeuta.

Nel caso il medico decida di seguire una terapia della cui efficacia non si hanno prove, ogni danno subito dal paziente potrà essere risarcito con un versamento in denaro mentre il medico potrebbe subire la radiazione dall'albo.

Hamer ed il "sistema ontogenetico dei tumori", il ruolo di batteri e virus

Questo sistema è stato introdotto in un secondo momento all'interno della Nuova Medicina Germanica.

Secondo Hamer i batteri che provocano la tubercolosi (Mycobacterium tuberculosis) non sarebbero nocivi per l'organismo umano, ma avrebbero anzi un ruolo protettivo o positivo nel decorso di patologie come il cancro. Non viene però presentata alcuna prova a sostegno di questa sorprendente asserzione.

Hamer aggiunge inoltre che i farmaci tubercolostatici (antibiotici) sarebbero, conseguentemente nocivi per i malati di tubercolosi. In realtà, dopo l'introduzione delle terapie farmacologiche efficienti contro i batteri della tubercolosi, il numero dei decessi causati da questa malattia è in forte calo e molti dei sanatori specializzati per malati di tubercolosi sono stati chiusi.

Un esempio di malattia infettiva sicuramente mortale è l'infezione dal virus della rabbia. Secondo le cifre fornite all'OMS di Ginevra[111], causa la morte di circa 70.000 persone ogni anno in tutto il mondo. La metà dei decessi si verifica in India, dove ne vengono colpiti sopratutto bambini, morsi da cani randagi. In tutta la storia della medicina si conoscono solo 6 persone che sono sopravvissute alla rabbia, ed una sola, la 15-enne Jeanna Giese è sopravvissuta senza danni neurologici permanenti. Una terapia efficace non esiste, a parte la vaccinazione attiva e passiva dopo l'infezione. Anche il virus Ebola o quello di Marburg sono da considerarsi molto pericoloso con un elevato numero di decessi dopo un'infezione.

La Nuova Medicina Germanica come terapia

La terapia della NMG consisterebbe in un rapporto particolare - di reciproco rispetto - tra il medico/terapeuta ed il paziente.

Il compito del medico si limiterebbe all'individuazione dei conflitti che starebbero all'origine dei sintomi riferitegli dal paziente e alla loro conseguente "risoluzione". Risolto il conflitto il paziente guarirà da solo, nel 98% dei casi (secondo le stime dei sostenitori della Nuova Medicina Germanica).

In un'intervista con il giornale Der Stern [112] Hamer era convinto di poter risolvere tutti i conflitti riferiti e viene citato con: "[...] in tre ore risolvo ogni conflitto [...] in linea di principio faccio guarire tutti [...]", ammettendo dunque di poter trovare la cura di ogni "malattia" (poiché secondo la Nuova Medicina Germanica ogni malattia è di origine psichica) entro poche ore.

Lo psichiatra D. Toneguzzi, in una dichiarazione[113] del "comitato scientifico" ALBA di Genova menziona un video - che sarebbe stato mostrato durante un corso di NMG nei pressi di Malaga - dove, secondo l'autore, verrebbe mostrato Hamer usare metodi di psicomagia alla stregua dell'attore cileno Alejandro Jodorowski ("Si el terapeuta no esta enfermo, no cura" - Alejandro Jodorowsky[114]). Nel succitato video Hamer avrebbe psicomagicamente bruciato una lettera.

Una citazione di Hamer conferma la sua psicomagia: "[...] Secondo me, la cura di una persona malata o di un animale malato da parte di un medico corrisponde ad un atto sacro. 2000 anni fa, i medici erano nello stesso tempo sacerdoti e persone intelligenti con molta esperienza che avevano la piena fiducia della gente [...]"[115].

Inoltre Hamer prescriverebbe l'applicazione esterna di ghiaccio e darebbe consigli dietetici. Nel 1985 consigliava il consumo uova di gallina di pura razza perché, secondo lui, tali uova sarebbero state importanti al fine della guarigione dal cancro[116]. Da testimonianze di ex-pazienti della NMG si è venuti a conoscenza anche di consigli quali bere caffè e Coca Cola durante la presunta fase di "vagotonia" che sarebbe tipica per il cancro.

Altri medici e terapeuti usano mezzi di "risoluzione" diversi, spesso in contrasto con il parere o i divieti emessi dall'inventore della NMG. L'associazione italiana pro-NMG, tramite il suo presidente Marco Pfister, dichiara a proposito della terapia: "[...] Cari amici e pazienti, l'applicazione di questo nuovo modo di intendere la medicina non è, allo stato attuale, praticabile a livello clinico [...]"[117] "[...] La terapia del futuro consisterà solo in minima parte nella somministrazione di medicamenti, ablazioni chirurgiche o irradiazioni. L'intervento clinico e medicamentoso tenderà unicamente alla riduzione sintomatica dei disagi emotivi, fisiologici o meccanici che risultassero insopportabili dal paziente [...]".

Da racconti di pazienti si sa che alcuni sembrano basarsi sulle costellazioni famigliari di Hellinger, l'agopuntura od interventi psicoterapeutici. Nel caso di cancro (maligno) si è appreso da diversi pazienti che Hamer continua a consigliare a questi di smettere di seguire terapie sia causali sia palliative (sintomatiche) della medicina "scolastica", questo anche in situazioni con una buona prognosi (cancro ai testicoli per esempio).

Ben conosciuto è il suo divieto di farmaci analgesici potenti come la morfina e delle chemioterapie in oncologia[118]. Secondo quello che si è appreso, e secondo le parole di Hamer, alcuni interventi della medicina moderna di oggi vengono ammessi nell'ambito della NMG, tra questi anche interventi chirurgici indispensabili. Però, non vengono chiaramente demarcati i limiti della NMG.

Manovre e terapie alternative proibite nella Nuova Medicina Germanica

Alcuni medici, tedeschi e non, propongono terapie contenenti elementi propri della Nuova Medicina Germanica.

Questo fatto non viene visto di buon occhio da Hamer il quale, con un decreto per ordine del moufti del 21/12/2006, ha pubblicato un elenco [119] di metodi terapeutici che non sarebbero compatibili con le sue ipotesi. In questo elenco vengono proibite le costellazioni familiari del contestato autore ed ex-prete tedesco Bert Hellinger (il cui vero nome è Anton Hellinger), il Mentaltraining (allenamento mentale) e la ipnoterapia.

Anche l'omeopatia non viene accetata da Hamer [120], la medicina antroposofica, la programmazione neuroliguistica PNL e la terapia breve strategica di Nardone[121].

Non spiegando chiaramente perché escluda le terapie nominate, c'è da aspettarsi che anche la kinesiologia, i fiori di Bach, i sali di Schüssler, il rebirthing e cosi via seguiranno mettendo in ulteriore imbarazzo i terapeuti ed i medici di orientazione hameriana.

L'elenco delle terapie proibite del dicembre 2006, il fatto che i diplomi rilasciati da ALBA neghino il lato terapeutico della NMG oltre alle accuse di aver tentato di sfruttare i libri di Hamer aggirando la casa editrice "amici di Dirk", sembrano di essere le cause delle dimissioni anunciate del presidente dell'organizzazione italiana pro-NMG ALBA nel Febbraio 2007 il quale, nel frattempo, aveva perso la fiducia di R.G. Hamer.

Hamer lo chiama adesso 'traditore' e 'cameriere' (perché senza formazione medica e visto la sua precedente attività di barista). Nell'Aprile 2007, invece, Pfister fu rieletto presidente dell'associazione ALBA, la quale dichiara di contare tra i 600 ed i 1.000 membri.

Rimangono tuttavia attivi in Italia il sistema gerarchico piramidale dal presidente alla segreteria dell'organizzazione ALBA con sede a Genova (contributo annuale dei soci 100€), la quale organizza corsi a pagamento rilasciando certificati di dubbia utilità (perché non riconosciuti nemmeno da Hamer[122] e con limitata, se non nulla, utilità nella vita professionale).

Secondo racconti di persone che hanno frequentato il "corso di formazione biennale" ALBA, questo consisterebbe in 12 moduli di 4 giorni dal costo di 480€ l'uno, con costi complessivi di 5.880 Euro (120,00 + 12 x 480,00).

In concorrenza e contrasto con ALBA si è formata una rete autonoma di "gruppi di studio" indipendenti tra loro, guidati da un capo-gruppo e sotto controllo diretto da Hamer che corrispondono al sistema Hamer-Pilhar in vigore in Austria e Germania. Su di un sito italiano a favore del sistema dei gruppi di studi si parla di "come tali godono della piena benedizione del Dott. Hamer".

L'influenza diretta (e non intaccabile da presidenti o commissioni intermedie) di Hamer su tali gruppi è la maggiore delle problematiche dei corsi gratuiti per diffondere la NMG sul territorio italiano. Dalle discussioni a questo proposito si puo dedurre che i corsi gratuiti richiedano un'autorizzazione da parte di Hamer.

Disse Hamer il 15/02/2007:

"...Considerate per una volta: la Nuova Medicina Germanica è il più grande dono degli Dei che noi esseri umani abbiamo mai ricevuto. Appartiene a tutti noi in comune. Ma io come scopritore della meravigliosa Medicina Sagrada sono ordinato come guardiano che deve vegliare affinché questo dono degli Dei non ci venga rubato... Io credo di dover fondare una nuova associazione della Nuova Medicina Germanica in modo tale che ognuno sappia come regolarsi..."[123]

Situazione della NMG in Germania

In Germania la Nuova Medicina Germanica viene attualmente praticata da alcuni medici e naturopati (Heilpraktiker), veterinari e dentisti.

Almeno un medico(V. E. di Braunschweig[124]) ha tentato di laurearsi con una tesi legata alla NMG ma il suo tentativo è fallito perché la clinica dove voleva laurearsi non voleva assumersi la responsabiltà di sperimentare la NMG su propri pazienti ammalati di cancro.

Di solito i terapeuti o i medici che usano la NMG preferiscono di non nominare la loro orientazione verso questa. I pazienti che chiedono indirizzi di medici/terapeuti orientati verso la NMG devono di solito entrare prima in uno dei "circoli di studi" privati che si possono trovare in tutte le grandi città. Questi circoli di studio lavorano in stretto contatto con R.G. Hamer o il suo rappresentante austriaco Pilhar, che visita regolarmente i diversi gruppi, e vive anche grazie alle spese d'ingresso a tali incontri.

Gli indirizzi d'incontro (di solito una sala d'albergo o di un bar) sono tenuti segreti. Alle persone interessate viene comunicato soltanto un numero telefonico da chiamare poche ore prima degli incontri dal quale venire a conoscenza del luogo d'incontro.

Sulle pagine web www.pilhar.com sono visibili i circoli di studio in Austria e Germania con le loro date ma mancano informazioni a proposito dei luoghi d'incontro.

Ad Amburgo, un giornalista ha fatto finta di volere conoscere meglio la NMG e ha pubblicato un articolo sul giornale "Morgenpost" con immagini di uno di questi incontri in condizioni definibili clandestine[125][126].

Le motivazioni per tenere segreti gli incontri dei circoli di studio è da cercare nella volontà degli organizzatori di non confrontarsi senza persone scettiche (o persone che potrebbero fare domande imbarazzanti: i giornalisti sono mal visti).

La Nuova Medicina Germanica ed il web italiano

Cercando sul motore di ricerca Google.it (con le parole chiave "nuova medicina Hamer") vengono elencati, a Febbraio 2007, 86.900 risultati.

Guardando i primi 100 risultati ed escludendo i 19 link a forum o blog (con contenuto indeterminabile), escludendo 2 pagine che non hanno a che fare con il tema ed escludendo 3 pagine non in lingua italiana, si presenta la situazione seguente:

  • 85 pagine dal contenuto chiaramente di origine dei movimenti pro-NMG (spesso con un contenuto molto simile, con stessi errori della biografia di Hamer)
  • 13 pagine di organizzazioni o librerie che hanno in vendita libri a sulla NMG
  • 1 link neutrale (Wikipedia italiana)
  • 1 solo link neutrale-critico (italix)

Visto che i siti dai quali si possono comprare libri sulla NMG sono tutti a favore di Hamer e della sua NMG, le loro pagine fanno indirettamente anche pubblicità alla Nuova Medicina Germanica.

Esiste un solo libro, in lingua tedesca, del caso Olivia Pilhar che tematizza la NMG e che ha un contenuto neutrale, questo libro non viene venduto in Italia.

Di conseguenza: il 98% dei primi 100 link raggiungibili da google.it nel Febbraio 2007 sono pagine create da sostenitori della NMG o di vendita di libri pro-NMG. Solo due pagine si possono ritenere neutrali, non evitando le critiche nei confronti di Hamer o delle sue ipotesi.

Le cosidette "verifiche" della Nuova Medicina Germanica

Verifikation Vienna 1984.jpg

Dopo Karl Popper in medicina come nelle scienze, si accettano come valide solo le ipotesi falsificabili.

Un'ipotesi si dice falsificabile solo quando è possibile rilevare un evento o un dato che la invalidi. Le teorie che non presentano questa peculiarità non sono considerate attendibili.

La medicina scientifica preferisce l'approccio tramite esperimenti controllati prospettivi cioè, data un'ipotesi di partenza si eseguono degli esperimenti per verificarne la validità e, nel corso degli esperimenti, l'ipotesi di partenza non deve ovviamente subire variazioni.

L'osservazione ed analisi di esperimenti fatti prima di formulare l'ipotesi non permettono un'analisi neutrale poiché sono inevitabilmente soggetti ad una più o meno consapevole scelta discriminatoria: vengono tenuti in considerazione solo gli esperimenti che danno i risultati voluti dall'ipotesi e vengono scartati gli altri (cherry picking)


Analizzando le affermazioni di Hamer o di altri rappresentanti della Nuova Medicina Germanica si nota spesso come loro costruiscano e vedano i "conflitti" basandosi sui particolari tipi di cancro dei pazienti e confondano correlazioni temporali con relazioni del tipo causa-effetto.

La scelta retrospettiva di casi presenta numerosi elementi pseudoscientifici, l'esito dell'osservazione è manipolabile a volontà: non si sa con quale metodo vengano scelti i casi da pubblicizzare e quali da scartare. Solo esperimenti controllati prospettivi possono evitare tali problemi - ma non sono mai stati mostrati.

Il metodo scientifico si affida inoltre a gruppi di controllo per escludere effetti dovuti a cause inquinanti l'esperimento e solo i risultati che superano l'effetto placebo vengono considerati efficaci se si dimostrano ripetibili.

La scienza si basa anche sullo scetticismo costruttivo e la visione autocritica delle proprie osservazioni. In realtà occorre anche conoscere la precisione di un dato metodo analitico: solo conoscendone il grado di precisione è possibile applicarlo efficacemente.

Secondo i rappresentanti della Nuova Medicina Germanica, quest'ultima sarebbe stata verificata almeno trenta volte.

Nella medicina di oggi si è conservato un importante lato non scientifico/artistico - in tedesco si continua a parlare della Heilkunst, l'arte di curare - ma il lato scientifico/razionale ha una crescente importanza e viene rappresentata dalla evidence based medicine (EBM) alla quale si aggiunge la good clinical practice (GCP). Queste si riferiscono a degli standard di qualità che vengono elaborati durante congressi internazionali.

La scienza moderna usa mettere alla prova le ipotesi ritenute attualmente valide per poterne formulare altre sempre più complete. Una verità matematica non esiste in medicina, e leggi nemmeno. Le ipotesi formulate/elaborate seguendo le osservazioni rimangono in vigore fino al giorno della loro confutazione: pubblicata, palese e condivisibile.

La scienza, in realtà, informa soprattutto a proposito del grado di errore con la quale fa una affermazione: l'informazione che il pH del sangue sarebbe 7,41 è di valore scientifico nullo se non si conosce l'errore inerente il metodo usato. Un'affermazione scientifica potrebbe ad esempio essere: il pH misurato il giorno A del campione B della persona C usando il metodo D validato in passato da E ha mostrato in condizioni F un percentuale del 99% di essere tra 7,40 e 7,42, con una distribuzione dei valori secondo la curva G.

Delle circa 30 "verifiche" della Nuova Medicina se ne conoscono un poco all'incirca 12-14 mentre il numero complessivo dei pazienti che sarebbero stati esaminati per le cosiddette verifiche sarebbero 89, più alcuni pazienti di una verifica illeggibile con un numero sconosciuto di pazienti. La somma potrebbe essere attorno alle 100 unità, in ambienti hameriani si parla invece di 45.000 presunti casi esaminati (rif 125) e con il sorprendente grado di successo del 100%.

Un contributo del prof. Hans-Ulrich Niemitz per la Nuova Medicina Germanica del 18/03/2004 non può essere considerato una verifica: Niemitz non ha nessuna formazione medica (il suo campo è l'archeologia e storia umana). In più è conosciuto, insieme con l'editore e germanista Heribert Illig, per essere l'autore di una strana teoria del complotto: la teoria dei secoli fantasma del medioevo. La teoria, secondo la quale alcuni secoli del medioevo non esisterebbero, non è compatibile con le descrizioni delle eclissi solari dei secoli passati e non è compatibile con il metodo di datazione al carbonio C14, la dendrochronologia di oggi e dei risultati degli esami di campioni di ghiaccio della Groenlandia.

La verifica di Löwenstein (1982)[127] è lunga 8 righe e informa che Hamer avrebbe esaminato 5 pazienti e che i criteri delle 5 leggi del cancro sarebbero stati verificati. Non viene fornita nessuna prova, nessuna cartella clinica, nessun materiale sul quale si potrebbe indagare o capire perché l'affermazione sarebbe vera e non si capisce la metodologia.

Il radiologo E. Brauchle [128] constata nel 1983 soltanto che diversi colleghi non avrebbero visto un focolaio Hamer. Un FH che non cresce non può essere un tumore, aggiunge Brauchle. Non si capisce che cosa Brauchle voglia dire nelle sue magre 10 righe.

Un'altra carta (non intestata) del dicembre 1988 constata in 13 righe [129] che 5 sottoscriventi (tra i quali Hamer) avrebbero constatato la riproducibilità delle "5 regole ferree del cancro" nel caso di 7 pazienti. Non viene fornita nessuna informazione utile sulla metodologia usata o dei risultati precisi.

Sempre nel 1988 un dentista avrebbe verificato la validità delle stesse regole nel caso di sua moglie [130], ma anche qui non viene spiegato il metodo usato per arrivare a tale conclusione.

Nel 1989 viene presentato un documento [131], certificato da un notaio, nel quale 14 persone (15 con Hamer) dichiarano che, nel caso di 27 pazienti, le "regole ferree del cancro" (senza spiegare che cosa sono) sarebbero state esaminate. La metodologia non viene spiegata, in parte il testo e una copia di una simile dichiarazione del 1988.

Una verifica illegibile viene presentata, sempre nel 1989, dalla association stop au cancer francese[132].

Il certificato della ditta Siemens del 22/12/1989: su richiesta di Hamer (!), la ditta Siemens presenta un documento [133] nel quale viene di fatto spiegato perché una parte delle lastre TAC mostrate da Hamer sono in realtà artefatti tecnici e vengono spiegate le condizioni che non sono compatibili con artefatti ad anello (Ringartefakt) della TAC dal punto di vista della Siemens.


Traduzione: Erlangen, li 22/12/1989.


Possibili artefatti di tipo a cerchio

I sottoscriventi hanno sviluppato 8 [in verità sono solo 7] criteri d'esclusione che escludono la presenza di artefatti del tipo a cerchio. Non si tratta sicuramente di un artefatto a cerchio,

  • 1. se nella risonanza magnetica si vede una analoga struttura anellare inequivocabile [cioè nella stessa posizione]
  • 2. se i cerchi non hanno la forma di un cerchio perfetto, ma presentano invece deformazioni, dunque se si correlano con processi che comportano uno spostamento di tessuto
  • 3. se una struttura a forma di cerchio corrisponde alla glia [parte del tessuto nervoso]
  • 4. se il cerchio o i cerchi non corrispondono all'asse di rotazione dello scanner ("parazentrale Schiessscheibenkonfiguration"="configurazione a bersaglio di tiro paracentrale") [denominazione di Hamer]
  • 5. se più cerchi sono visibili uno a lato dell'altro [=non concentrici], solo uno può essere un artefatto a cerchio
  • 6. se tali strutture ad anello hanno un "decorso" radiologico-clinico, cioè se sono visibili su lastre di esami successivi nello stesso punto ma presentandosi diversamente.
  • 7. Gli artefatti dipendenti dalla scansione sono strutture a forma di cerchio o a forma di segmenti di cerchio attorno all'asse di rotazione dello scanner. Se tali strutture potessero essere confuse con vere strutture anatomiche, si raccomanda di ripetere la scansione con uno spostamento laterale o verticale del paziente. Se nel tomogrammo [=immagine] di ripetizione la struttura non si presentasse in posizione spostata, in riferimento a strutture marcanti del paziente [punti di riferimento anatomici], non si tratta di un artefatto.

2 firme: ing. Feindor, R.G. Hamer

Il documento della Siemens non fa nessuna dichiarazione a proposito della Nuova Medicina e non esclude la possibilità che i Focolai Hamer siano in verità artefatti tecnici dello scanner usato. Secondo il secondo punto dei criteri, molte strutture presentate dovrebbero esser ritenute artefatti perché presentano una chiara struttura "a cerchio perfetto" in senso matematico. La possibile corrispondenza delle strutture concentriche in questione con tessuto gliale (punto 3) necessiterebbe un certificato di un (neuro-)patologo, il quale dovrebbe dimostrare chiaramente in un'indagine post-mortem tale corrispondenza. Ovviamente simili certificati non sono mai stati presentati.


Nel Maggio del 1990 viene presentato il "protocollo di Namur" di alcuni medici sconosciuti che affermano che nel caso di 6 pazienti le "regole ferree del cancro" sarebbero state verificate. Non si sa chi ha firmato le 11 righe, e non si sa niente della metodologia usata.


  • La "verifica di Burgau" del 1993 [134] è una lettera (intestata da Hamer) nella quale due medici austriaci certificano le ipotesi di Hamer. 12 pazienti sarebbero stati esaminati ma non viene spiegata la metodologia usata. I medici racconteranno dopo (rif 207) che hanno firmato il documento senza sapere esattamente di che cosa si trattasse.


La testimonianza di Marc Frechet del 1997 [135] contiene questa strana frase: "...Unabhängig der Kenntnis der Arbeit von Dr. Hamer bezüglich der von uns detailliert untersuchten Brustkrebs-Patientinnen, können wir die von Dr. Hamer entwickelte Methode hundertprozentig bestätgen...". Viene dunque certificato il "metodo Hamer" e nello stesso tempo viene dichiarato che gli autori non erano a conoscenza dei metodi Hamer. Non vengono elencate le diagnosi precise dei pazienti e non vengono descritte le terapie che i pazienti hanno sostenuto in precedenza. Frechet è più tardi di cancro malgrado sua orientazione verso la Nuova Medicina Germanica.


La "verifica di Trnava" del 1998 [136] è da vedere nell'ambito del suo tentativo d'abilitazione presso l'università di Trnava (senza una propria cattedra di medicina). Il documento contiene molti errori ortografici grotteschi ed è in parte incomprensibile e astruso (nella sua versione originale in tedesco). Inoltre viene dichiarato in questo documento che mancavano i referti necessari ad una valutazione definitiva. Anche qui non viene spiegata la metodologia e mancano i risultati precisi.

Uno dei sottoscriventi, prof. Jozef Miklosko, scrisse in un'altra lettera che, nel Settembre 1998, 7 pazienti sarebbero stati esaminati e che esisterebbero cartelle cliniche e un filmato video di questi pazienti. Hamer stesso parla di 7 pazienti esaminati in un'intervista del 1998 [137]. Perché non vengono presentati o pubblicati i dati relativi (anche senza i nomi dei pazienti)? Secondo Miklosko, Hamer sarebbe in po sesso del video che mostrerebbe i pazienti intervistati. Che fine ha fatto questo video? [138]

Hamer (già radiato dall'albo tedesco) non riesce ad ottenere l'abilitazione per diventare professore presso l'università di Trnava. In una lettera del 1999, il rettore del università di Trnava, il prof Soltes dichiara che questo documento potrebbe anzi essere un documento falsificato. Anni dopo si è scoperto che tale documento non si trova più tra le carte del università e sarebbe irreperibile.


Nel gennaio 2005 è apparso un articolo intitolato "Rationality and irrationality in Ryke Geerd Hamer's system for holistic treatment of metastatic cancer" dell'ex-medico danese S. Ventegodt, Andersen e Merrick in una rivista poco importante, la Scientific World Journal[139] (istituto privato danese Quality of Life Research Center).

Il termine new medicine viene usato qui per denominare un concetto terapeutico olistico che non ha niente a che fare con la Nuova Medicina Germanica (marchio registrato). In una descrizione della sua Ny Medicin[140] non si parla di Hamer o della sua NMG e una ricerca sul sito [www.livskvalitet.org www.livskvalitet.org] con la parola Hamer non produce nessun risultato.

La new medicine di Ventegodt si basa su idee espresse da C.G. Jung, A.H. Maslow, Erich Fromm, Jean Paul Sartre, D.L. Goleman, E. Allart e Samuel Hahnemann. Nessun riferimento a libri di Hamer. Il concetto Ventegodtiano si fonde su una propria teoria holistic process theory e una life mission theory. Descrive tre principi terapeutici di una ipotetica Quality of life-medicine: il lavoro psicoterapeutico/corpo secondo Rosen, l'agopuntura secondo la medicina tradizionale cinese e la "Gestalttherapie". Viene posto l'accento su teorie che secondo gli autori rispettano i desideri a lungo termine dei pazienti ed il principio Love as medicine che dovrebbe influenzare la relazione medico-paziente. I metodi elencati dalla new medicine non sono compatibili con la NMG. Merrick scrive in un'email ad uno degli autori di questo testo: "...we did not support the work of Hamer but analysed his work in relation to the experience of Soren [Ventegodt] working in DK..."

Nell'articolo si trova la frase: "...Hamer Focus (qui si riferisce ai cosidetti DHS che sarebbero visibili con la TAC) [...] the visible impact of the emotional shock on a patient's brain scan is more likely an artifact that Hamer, for lack of other hard evidence of his theory, gave too much importance [...] no case of a cure has been published [...] Hamer's understanding of symbols in medicine, virus and bacteria, and the evolutionary process itself (Hamer's third, fourth, and fifth "law") differs a great deal from both traditional and contemporary holistic medical theory and we did not find them substantiated [...] Hamer's understanding of cancer metastasis was built on these failing principles and therefore not substantiated either..."

Gli autori confermano dunque l'ipotesi dell'artefatto dei DHS e anche loro affermano di non essere a conoscenza di eventuali successi delle cure hameriane. D'altro canto gli autori sono convinti che: "...From our analysis, it is clear that the two most fundamental principles of Hamer's work, the psychosomatic "iron law of cancer" (Hamer's first "law") and the principle of pathogenesis being reversed into salutogenesis (Hamer's second "law"), are well-established principles of holistic medicine today..."

Hamer stesso ha però preso da tanti anni le sue distanze da una medicina con elementi esoterici o olistici', non usa la denominazione olistico e rifiuta il concetto psicosomatico in medicina.

"...His presentation of his system and work has been idiosyncratic and highly provocative, which has alienated him from the whole medical community..." concludono gli autori. In un'email Merrick si dissocia chiaramente anche dalle dichiarazioni antisemitiche di Hamer, e Ventegodt lo ripete sulla sito della rivista nella quale l'articolo è apparso: "...The authors are in no way supporting a fascist, anti-Semitic, or Nazi position, neither philosophically nor politically..."

Nel fratempo, Ventegodt ha perso l'abilitazione alla professione medica [141].

Riferimenti: il cancro e la Nuova Medicina Germanica

Errore nella creazione della miniatura: File mancante
cancro e età

Nonostante i grandi progressi effettuati in ambito preventivo e terapeutico, il cancro resta la seconda causa di morte nei paesi sviluppati ed è tra le prime tre principali cause di morte nei paesi in via di sviluppo.

Nel solo 2000 vi sono stati 10 milioni di nuovi casi di cancro in tutto il mondo e oltre 6 milioni di persone hanno perso la vita a causa del cancro. Sempre i dati del 2000, indicano come 22 milioni di persone fossero ammalate di cancro.

L'incidenza del cancro dipende però fortemente dall'età. Il cancro è una malattia sopratutto degli anziani, una popolazione con una età media elevata (elevata speranza di vita media e/o basso tasso di nascita - invecchiamento della popolazione) mostrerà dunque una maggiore incidenza del cancro.

La maggior parte dei casi ha prevalentemente un'età avanzata: il 57% sono ultra 65enni. Visto che la popolazione tedesca invecchia a causa dei progressi in medicina e per altri fattori (tra cui il basso tasso di natalità) e che l'età media dei cittadini tedeschi aumenta costantemente da anni, il numero assoluto dei casi di cancro è in aumento da decenni.

Paragonando però i 40enni d'oggi con i 40enni di 5 anni fa, e paragonando i 45enni d'oggi con i 45enni di 5 anni fa e cosi via (standadizzazione per eta), si vede un chiaro calo dell'incidenza del cancro per tutte le fasce d'età in Germania, in Italia ma anche in altri paesi.

Questo calcolo/paragone è il metodo utilizzato attualmente in oncologia per determinare con precisione, e senza di essere influenzata da fattori demografici, l'incidenza del cancro.

Nel 2005, in Italia, sono stati stimati 250 mila nuovi casi di cancro. Se la mortalità è in aumento (è passata da 265,8 casi per centomila abitanti nel 1992 a 283,8 per centomila abitanti nel 2002) lo stesso dato depurato degli effetti dell'invecchiamento della popolazione è invece sceso da 142,9 a 118,9 per centomila abitanti.

L'Italia per l'insieme dei tumori maligni presenta valori di sopravvivenza simili a quelli medi in Europa, mentre presenta esiti migliori della media europea per il tumore della mammella, della laringe, e dello stomaco. Al contrario, si osservano esiti peggiori della media Europea per altri tumori tra i quali le leucemie e il melanoma della pelle.

In generale in Italia la prognosi per i pazienti anziani (75 anni ed oltre) è peggiore di quella osservabile in Europa e questo avviene anche per patologie oncologiche dove l'Italia complessivamente presenta una buona performance.

Complessivamente si sono verificati consistenti miglioramenti nella prognosi per tumore durante gli scorsi decenni, particolarmente positivi risultano i risultati ottenuti per i melanomi della pelle, il tumore della mammella e dell'intestino. Almeno 4 tipi di tumore sono definitivamente sconfitti con l'aiuto della medicina moderna: alcune forme di leucemie infantili, il linfoma di Hodgkin, il tumore del collo dell'utero e il tumore del testicolo. Tra un decennio si vedrà se è effettiva la vaccinazione contro ceppi "high risk" HPV e di conseguenza contro il cancro causato da questi ceppi.

Secondo un sondaggio del Censis il 75% degli italiani pensa che si possa guarire dai tumori. Per il 68% degli intervistati, però, il tumore è una malattia che, una volta sconfitta, rende necessario il controllo della propria salute per molti anni. I tumori sono la malattia che fa più paura: per il 67% degli intervistati è la patologia che più può intaccare la salute e la qualità della vita.

Alcuni dati statistici:

riferimenti **:

  1. Toneguzzi D (psichiatra con orientazione NMG): lettera a Hamer del 20.2.2007 a nome dell'organizzazione ALBA (login indispensabile)(rif. 134)
  2. Lettera di M. Pfister (rif. 223)
  3. Hamer in Norvegia (rif 237)
  4. Hamer in Norvegia - 2 (rif 238)
  5. Applicazione della nuova medicina in germania
  6. Caroline Markolin di Montreal, Canada, 1 Gennaio 2005: "...Ich habe Dr. Hamer letztes Jahr während eines Seminar in Spanien gefragt: "Warum germanisch?". Seine Antwort kam schnell und war eindeutig: "Ich bin stolz, Deutscher zu sein"..." Da: pilhar (rif 208)
  7. Versione del 14.2.07 (rif 133)
  8. NMG (rif 211)
  9. Ventegodt S., Andersen N.J., Merrick J.: Rationality and irrationality in Ryke Geerd Hamer&rsquos system for holistic treatment of metastatic cancer, Scientific world journal, 2005 gen. 28;5:93-102. Istituto privato The Quality of Life Research Center, Teglgardstraede 4, DK-1452 Copenhagen K, Danimarca. email: ventegodt @ livskvalitet.org (rif 1)
  10. Ventegodt e pseudo-scienza (rif 232)
  11. apa.org (rif 235)
  12. (13) I KRR in Germania: da qualche tempo (sopratutto dopo il 1990) esistono in Germania alcuni gruppi "kommissarische Reichsregierung KRR" (=governo provvisorio del Reich) che pretendono di rappresentare un ipotetico "Deutsches Reich" (regno tedesco) che avrebbe continuato ad esistere dal 1945, come continuazione del governo tedesco in vigore fino alla fine della seconda guerra mondiale. Inventano "tribunali del Reich", "ministeri della salute" e cosi via. Questi gruppi hanno sostegno da movimenti di estrema destra in Germania nonostante siano in fortissimo contrasto tra loro poiché ciascun gruppo pretende di essere "il vero governo provvisorio" e poiché ciascun gruppo sussiste economicamente vendendo passaporti e licenze di guida del proprio "governo". I diversi gruppi si minacciano con denunce dirette ai propri "tribunali del Reich". Secondo sentenze di tribunali amministrativi, i KRR non hanno nessun diritto pubblico e i passaporti corrispondenti non hanno nessun valore per una identificazione. Uno di questi KRR pensa di rappresentare davvero il vecchio Reich perché lettere raccomandate inviate all'ambasciata USA di Berlino tornavano indietro con lo stampo "ricevuto" [rivedere la traduzione]. R.G. Hamer è stato avvicinato da uno di questi "governi" KRR (Haug, un esperto in materia "energia libera") e si era dichiarato disposto a diventare il presidente (Reichspräsident) di tale "regno". Esempio: deutsches-reich-heute.de (cliccando si arriva ad una mappa della Germaia del 1937 e un'intervista con R.G. Hamer) Sentenza Amtsgericht Duisburg: Eine "deutsche Reichsverfassung" vom 19. 1. 1996, eine kommissarische Reichsregierung oder ein kommissarisches Reichsgericht existieren ebenso wenig, wie die Erde eine Scheibe ist. ...Anders lautende Behauptungen und Rechtsansichten beruhen auf ideologischen Wahnvorstellungen. Sie werden gemeinhin allenfalls von rechtsradikalen Agitatoren (vgl. dazu BVerfGE 2, 1 [56 f.]; Verfassungsschutzbericht 2003, hrsg. vom BMI, 2004, S. 55, 89 f.) oder Psychopathen vertreten (Beschl. v. 26. 1. 2006 - 46 K 361/04; NJW 2006, 3577) Traduzione di una citazione della sentenza del tribunale amm. di Duisburg (codice 46K361/04) del 2004: "[...] un governo provvisorio del Reich o un tribunale provvisorio del Reich non esistono come la terra non è un disco [...] affermazioni a favore di una loro esistenza si basano su manie ideologiche [...] [tali affermazioni] sono esplicitate di solito da agitatori di estrema destra (vedi rapporto del servizio secreto civile tedesco Verfassungsschutz del 2003) o da persone psicopatiche [...]
  13. Torticollo - linfoma (rif 36)
  14. Hamer RG: (traduzione) Il capovolgimento diagnostico, la genesi delle malattie e in particolare il cancro, edizioni Amici di Dirk Fuengirola, Spagna (rif 121)
  15. neue medizin
  16. newmwdicine [...] in 1978 I developed testicular cancer from such a biological conflict, a so-called "loss conflict" [...] (rif 103)
  17. [1] interviste con ex-collaboratori di Hamer degli anni 80 (rif 197)
  18. "[...] So aber gibt es nur schlechte Verlierer in der dummen und falschen Schulmedizin. Von der strafrechtlichen Seite wollen wir noch gar nicht einmal sprechen., d.h. von der Frage, wer denn für den seit 18 Jahren geübten, vorsätzlichen wissenschaftlichen Massenmord oder Superholokaust an unseren Patienten verantwortlich ist. Denn beim Deutschen Krebsforschungszentrum Heidelberg kann sich doch jeder erkundigen: Bei der "Standesamtsstatistik" (d.h.: Wer lebt wirklich noch nach Chemo-Pseudotherapie ?) findet man, daß nach 5 Jahren 95% der Patienten tot sind, nach 7 Jahren 98%! Das heißt: Man hat alle Patienten regelrecht um ihr Leben betrogen, indem man die Erkenntnisse der neuen Medizin mit ihrer 95%igen (und mehr) Überlebenschance unterdrückt hat! Das war aber nicht ein paar vertrottelte Medizyn-Onkelchens oder saudumme Medienredakteure, xxxxx Richter oder Politiker, sondern das waren die finsteren Mächte der Logenonkelchen und Onkologenbrüderchen, die dieses schlimmste Verbrechen der Menschheitsgeschichte für den Wahn der Weltherrschaft begehen mußten [...]"
  19. *http://www.pilhar.com/Hamer/Korrespo/1999/19990415_Hamer_an_Freund_Gallmeier.htm
  20. *(periodo 1990-94, pag. 58)
  21. grafico sulla speranza di vita media per pazienti affetti di cancro (Saarland-Germania) (fonte: pdf)
  22. Vedi l'intervista con l'esponente KRR Haug su: VIDEO (il video, in tedesco, è stato cancellato)
  23. [2]
  24. Lo psicologo belga Nady Van Broek (università di Leuven/Louvain) a proposito della NMG: "[...] Outre les risques mortels qu'ils font prendre à ceux qui les suivent aveuglément, ce qu'il y a de terrible dans le discours de ces thérapeutes, c'est qu'il rend les malades responsables de leur malheur [...] Ils font porter un énorme fardeau sur leurs épaules: déjà «punis» par la maladie, les voilà jugés aussi coupables de ce qui leur arrive, puisque c'est leur cerveau qui pourrait tout programmer et déprogrammer! [...] A partir de là, pourtant, tout s'enchaîne : si lés patients ne réussissent pas à guérir, c'est, leur dit-on. parce qu'ils ne vont pas assez en profondeur pour voir clair dans leur stress, régler leurs conflits internes et ou assez se relaxer. Leurs tentatives pour y parvenir? Forcément insuffisantes! «Comment démontrer le contraire de ce genre d'assertions : elles sont absolument impossibles a réfuter? [...] Mais terriblement efficaces: ils placent plus encore le malade dans un état de dépendance vis-à-vis de son thérapeute"
  25. Brandt L, A systematic overview of chemotherapy effects in Hodgkin's disease, Acta oncol 2001;40(2-3):185-97, A systematic review of chemotherapy trials in several tumour types was performed by The Swedish Council of Technology Assessment in Health Care (SBU). The procedures for the evaluation of the scientific literature are described separately (Acta Oncol 2001; 40: 155-65). This synthesis of the literature on chemotherapy for Hodgkin's disease (HD) is based on 113 scientific reports including four meta-analyses, 44 randomised studies, 18 prospective studies and 40 retrospective studies. These studies involve 69,196 patients. The conclusions reached can be summarised into the following points: Chemotherapy is of utmost importance for the cure of HD. At early stages, extended field radiotherapy cures most patients. For the majority of patients with relapse after radiotherapy, chemotherapy is curative and the total proportion of cured early stage patients is 75-90%. Chemotherapy in addition to extended field radiotherapy reduces recurrences but does not improve long-term survival. In early stage HD with a large mediastinal mass and/or with systemic symptoms, combined treatment with chemotherapy and radiotherapy is recommended. It is likely that chemotherapy will play a greater role in the future in the treatment also of early stage patients in order to reduce late consequences from extended field radiotherapy. However, this conclusion remains to be better documented in the literature. At advanced stages, chemotherapy or a combination of chemotherapy and limited field radiotherapy are effective treatment options and, using the regimens available 10-20 years ago, 40-50% of the patients are cured. Based upon more favourable short-term (three to eight years) results of more recently developed regimens, it can be expected that today a higher proportion of the patients will become long-term survivors. Several chemotherapy regimens containing four to eight drugs are effective in HD. The best regimen considering both antitumour activity and acute and late side-effects is not known. The choice of regimen is probably best done after considering various pre-treatment factors such as the number of poor prognostic signs, concomitant diseases and individual preferences. The results of chemotherapy are more favourable in young than in elderly patients. The development of less toxic but still effective treatment programmes is therefore particularly important for the elderly. High dose chemotherapy with stem cell support is presently often used in patients who are chemotherapy induction failures, who relapse after a short initial remission or after a longer initial remission and treated initially with seven or eight drugs, or who have had multiple relapses. However, this use is based on data from uncontrolled or small controlled studies, not being fully convincing with respect to effect on survival. Persistent side-effects of treatment are common among long-term survivors, although most patients have an apparently normal life. The relative contributions of chemotherapy and radiotherapy to the persistent effects are not well documented.
  26. periodo di latenza del cancro
  27. Bianchi C., Malignant mesothelioma of the pleura among seafarers in medicina del lavoro, 2005 Nov-Dec;96(6):490-5 - esame del mesotelioma tra i marinai della marina militare italiana
  28. Ernst Krokowski, radiologo-oncologo universita Kassel
  29. Hamer: "[...] Wenn wir das Wort "Konflikt" verwenden, so muss sogleich dazu gesagt werden, dass es sich nicht um Konflikte im bisherigen Verständnis handelt, also um psychologische Konflikte, sondern um Biologische Konflikte. Diese Art von Konflikten können Mensch und Tier erleiden, sogar in ähnlicher Weise die Pflanzen [...]" - stessa fonte del rif 3.
  30. Rayne S, Using exterior building surface films to assess human exposure and health risks from PCDD/Fs in New York City, USA, after the World Trade Center attacks, J Hazard Mater 2005 Dec 9;127(1-3):33-9, Concentrations of tetra- through octa-chlorinated dibenzo-p-dioxins and dibenzofurans (PCDD/Fs) were determined in exterior window films from Manhattan and Brooklyn in New York City (NYC), USA, 6 weeks after the World Trade Center (WTC) attacks of 11 September 2001. High concentrations of the 2,3,7,8-substituted congeners (P(2378)CDD/Fs) were observed, at levels up to 6600 pg-TEQ g(-1) nearest the WTC site. An equilibrium partitioning model was developed to reconstruct total gas + particle-phase atmospheric concentrations of P(2378)CDD/Fs at each site. The reconstructed atmospheric and window film concentrations were subsequently used in a preliminary human health risk assessment to estimate the potential cancer and non-cancer risks posed to residents of lower Manhattan from these contaminants over the 6 week exposure period between the WTC attacks and sampling dates. Residents of lower Manhattan appear to have a slightly elevated cancer risk (up to 1.6% increase over background) and increased P(2378)CDD/F body burden (up to 8.0% increase over background) because of above-background exposure to high concentrations of P(2378)CDD/Fs produced from the WTC attacks during the short period between 11 September 2001, and window film sampling 6 weeks later.(rif 142)
  31. parole di RG Hamer, vedi RG Hamer nel 1996: "[...] Bei Olivia hatte sie Leberkrebs, weil sie einen Verhungerungskonflikt hatte, weil die Mutter nicht mehr gekocht hatte und in die Schule gegangen war, und die Oma nun kochen musste, die immer Schnitzel nur briet [...]"
  32. rif. 3
  33. Schwarz A, Renal cell carcinoma in transplant recipients with acquired cystic kidney disease, Clin J Am Soc Nephrol. 2007 Jul;2(4):750-6. Epub 2007 Apr 25 "[...] CONCLUSIONS: Renal cell carcinoma occurs often after renal transplantation [...]"
  34. Aguilera Tubet C, Multifocal renal cell carcinoma on renal allograft, Actas Urol Esp. 2007 May;31(5):553-5 "[...] We report a case of multifocal renal cell carcinoma diagnosed in a kidney grafted 17 years before [...]"
  35. Besarani D Urological malignancy after renal transplantation, BJU Int. 2007 Sep;100(3):502-5
  36. Roithmaier S, Incidence of malignancies in heart and/or lung transplant recipients: a single-institution experience, J Heart Lung Transplant. 2007 Aug;26(8):845-9
  37. Ondrus D The incidence of tumours in renal transplant recipients with long-term immunosuppressive therapy, Int Urol Nephrol. 1999;31(4):417-22
  38. Birkeland SA Risk for tumor and other disease transmission by transplantation: a population-based study of unrecognized malignancies and other diseases in organ donors, Transplantation. 2002 Nov 27;74(10):1409-13
  39. Buell JF Donor transmitted malignancies, Ann Transplant. 2004;9(1):53-6
  40. poliposi adenomatosa familiare
  41. Xeroderma pigmentosum
  42. Da Introduzione alla nuova medicina: "[...] L'esposizione ad un irradiamento radioattivo, come quello generato dalla catastrofe di Cernobyl, distrugge senza discernimento una certa quantità di cellule nell'organismo. Sappiamo che le cellule germinali, i gameti e le cellule del midollo osseo sono le più lese, poiché dotate in natura dell'indice di divisione più alto. Quando il midollo osseo, nel quale si produce il sangue, è leso, il corpo tenta di guarire riparandolo tramite una cosiddetta fase leucemica [...] In sintesi, la radioattività è pericolosa. Essa distrugge le cellule ma non provoca il cancro [...] (rif 112)
  43. Le metastasi e tumori cerebrali non esistono secondo Hamer: "[...] Non esistono <<microbi che proliferano selvaggiamente e che ti mangiano dall'interno>> e neppure metastasi e cellule che si infilino da qualche parte dentro il sangue, e infatti non ne sono mai state scoperte. La storia delle metastasi è un'ipotesi non provata e indimostrabile. Nessun ricercatore ha ancora mai potuto trovare una cellula cancerogena nel sangue arterioso di un cosiddetto malato di cancro. Se le cellule cancerogene potessero estendersi nuotando ad organi distali dovrebbero necessariamente arrivarci attraverso il sangue arterioso poiché il sistema venoso e le vie linfatiche portano solo verso il centro cioè al cuore [...]" Tratto da: PDF
  44. metastasi nella Nuova Medicina (tedesco)
  45. intervista ad Hamer
  46. Metastasi nella Nuova Medicina Germanica
  47. Wong LS, Detection of circulating tumour cells and nodal metastasis by reverse transcriptase-polymerase chain reaction technique, Br J surg 2005 Vol 84 (6) 834, In the search for occult metastases in lymph nodes or circulating tumour cells, a reverse transcriptase-polymerase chain reaction (RT-PCR) assay was developed to detect tumour-specific splice variants of the transcript of the CD44 gene. The assay was highly sensitive and could detect ten tumour cell per 10(5) leucocytes. METHODS: RNA was purified from peripheral blood (n=24) and regional lymph nodes (n=14) from patients with colorectal cancer. Complementary DNA was made and amplified using primers specific for the CD44 gene. Southern blotting with exon-specific probes was used to enhance the sensitivity. RESULTS: Tumour cells were detected in peripheral blood samples in four patients and lymph nodes in nine, in one of whom conventional histology had not detected tumour cells. CONCLUSION: This technique may be useful in the early diagnosis of primary or metastatic tumours, in assessing prognosis and in detecting residual disease after treatment.
  48. Sadahiro S, Detection of Carcinoembryonic Antigen Messenger RNA-Expressing Cells in Peripheral Blood 7 Days After Curative Surgery is a Novel Prognostic Factor in Colorectal Cancer, Ann Surg Oncol 2007 jan 3 BACKGROUND: The significance of detection of circulating cancer cells in blood during surgery in patients with colorectal cancer (CRC) remains controversial. Experimental study revealed that the cancer cells injected from the vein disappeared completely until 7 days. The aim of this study was to clarify that the detection of circulating cancer cells in blood taken later than 7 days after curative surgery may be a prognostic factor. METHODS: Two hundred consecutive patients with CRC who underwent potentially curative surgery were the subjects. Peripheral blood was collected between 7 and 10 days after resection. Cancer cells were detected using reverse transcriptase-polymerase chain reaction targeting carcinoembryonic antigen (CEA) messenger RNA (mRNA). The median follow-up period was 52 months (range: 34-69 months). RESULTS: The overall positive incidence of CEA mRNA was 22%. Detection of CEA mRNA was not significantly related to conventional clinicopathological findings. Recurrence has been confirmed in 55 patients (28%). The recurrence rate was significantly higher in patients with rectal cancer, deep penetration, lymph node metastasis, preoperative chemoradiotherapy and positive CEA mRNA. The CEA mRNA positive patients showed significantly poorer disease free survival (DFS) and overall survival (OS) than the negative patients (DFS, P = 0.007; OS, P = 0.04). Multivariate analysis revealed that the positive expression of CEA mRNA (P < 0.01) as well as the tumor location and TNM stage classification was identified as the significant risk factors for recurrence. CONCLUSIONS: Detection of CEA mRNA expressing cells in peripheral blood 7 days after curative surgery is a novel independent factor predicting recurrence in patients with CRC.
  49. Castells A, Detection of colonic cells in peripheral blood of colorectal cancer patients by means of reverse transcriptase and polymerase chain reaction, Br J Cancer, 1998 78(10) 1368 Circulating tumour cells play a central role in the metastatic process, but little is known about the relationship between this cellular sub-population and the development of secondary disease. This study was aimed at assessing the presence of colonic cells in peripheral blood of patients with colorectal cancer in different evolutionary stages, by means of reverse transcriptase polymerase chain reaction (RT-PCR) targeted to carcinoembryonic antigen (CEA) mRNA. In vitro sensitivity was established in a recovery experiment by preparing serial colorectal cancer cell dilutions. Thereafter, 95 colorectal cancer patients and a control group including healthy subjects (n=11), patients with other gastrointestinal neoplasms (n=11) or inflammatory bowel disease (n=9) were analysed. Specific cDNA primers for CEA transcripts were used to apply RT-PCR to peripheral blood samples. Tumour cells were detected down to five cells per 10 ml blood, thus indicating a sensitivity limit of approximately one tumour cell per 10(7) white blood cells. CEA mRNA expression was detected in 39 out of 95 colorectal cancer patients (41.1%), there being a significant correlation with the presence of distant metastases at inclusion. None of the healthy volunteers and only 1 of 11 patients (9.1%) with other gastrointestinal neoplasms had detectable CEA mRNA in peripheral blood. By contrast, CEA mRNA was detected in five of the nine patients (55.6%) with inflammatory bowel disease. These results confirm that it is feasible to amplify CEA mRNA in the peripheral blood, its presence being almost certainly derived from circulating malignant cells in colorectal cancer patients. However, CEA mRNA detectable in blood of patients with inflammatory bowel disease suggests the presence of circulating non-neoplastic colonic epithelial cells.
  50. Nakamori S, Genetic detection of colorectal cancer cells in circulation and lymph nodes, Dis Colon Rectum 1997 40(10 sup) S29-36 PURPOSE: This study was undertaken to investigate the clinical implications of detection of genetic alterations in blood and lymph nodes in colorectal cancer patients. METHODS: The reverse transcriptase polymerase chain reaction product of the cytokeratin gene in blood was examined as a cancer cell-specific expression in 35 colorectal cancer patients. The K-ras or p53 gene mutations in the lymph nodes histopathologically negative for metastasis were studied by the mutant-allele-specific amplification method in 26 colorectal cancer patients. RESULTS: The reverse transcriptase polymerase chain reaction assay was able to detect a cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction product at a concentration from a single to ten colon cancer cells per 10(6) normal peripheral blood mononuclear cells. Cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction products were detected in nine patients' blood samples, although none of the samples were cytologically detectable. The blood's cytokeratin positivity correlated with the invasive mode of the tumor (P < 0.05) and the presence of distant metastasis (P < 0.01). Two (50 percent) of four patients whose blood was positive for cytokeratin had recurrences. Of 17 patients with the K-ras or p53 gene mutation in primary tumors, 9 (53 percent) had the corresponding mutations in lymph nodes. Mutation positivity in lymph nodes correlated with the presence of lymphatic invasion of the primary tumor (P < 0.05). All patients with mutation-negative lymph nodes remained disease-free for more than two years after surgery. CONCLUSION: Detection of cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction products in the blood and K-ras or p53 gene mutations in the lymph nodes histologically negative for metastasis may be applicable for clinical use, despite some limitations, and may serve as a useful clinical factor for stratifying patients who are at high or low risk for recurrence after surgery.
  51. Iinuma H, Detection of tumor cells in blood using CD45 magnetic cell separation followed by nested mutant allele-specific amplification of p53 and K-ras genes in patients with colorectal cancer, Int J Cancer 2000 89(4) 337 A new method for detecting circulating tumor cells that is based on magnetic-activated cell separation (MACS) and nested mutant allele-specific amplification (nested MASA) was evaluated in patients with colorectal cancer using the p53 and K-ras genes as genetic markers. By negative selection with anti-CD45 monoclonal antibody-conjugated supermagnetic microbeads, the proportion of tumor cells was enriched 9-fold. By the combination of MACS and nested MASA, 10 tumor cells in 10(7) normal peripheral blood mononuclear cells could be detected without false-positives. Using this method, we examined blood taken from the tumor drainage veins of 23 patients with colorectal cancer. Eighty-seven percent (20/23) of primary tumor tissues showed p53 and/or K-ras gene mutations. Forty-five percent (9/20) of patients with p53 and/or K-ras mutations in the primary tumor showed the same mutated genes in the blood samples. There was a significant association between the presence of p53 and K-ras gene mutation in the blood and tumor size, depth of invasion, and venous invasion. Blood gene mutation was detected in 80% (4/5) of samples from patients with synchronous liver metastases. Sixty percent (3/5) of patients with mutant genes in the blood developed asynchronous liver metastases after surgery. The overall survival of patients with p53 and/or K-ras gene mutation-positive findings in blood was significantly shorter than that of patients testing negative on Kaplan-Meier analysis. Our results suggest that the method may be useful for reliable detection of tumor cells circulating in the blood and may help to identify patients at high risk for relapse. Copyright 2000 Wiley-Liss, Inc.
  52. Wang JY, Molecular detection of APC, K- ras, and p53 mutations in the serum of colorectal cancer patients as circulating biomarkers, World J Surg 2004 28(7) 721, Early detection of tumor DNA in serum/plasma prior to the development of recurrence or metastases could help improve the outcome of patients with colorectal cancer (CRC) after tumor resection. Recent advances in the detection of tumor DNA in the serum/plasma has opened up numerous new areas for investigation and new possibilities for molecular diagnosis. APC and K- ras mutations are considered to be early-stage developments of CRCs, whereas p53 mutations are thought to be relatively late events in the tumorigenesis of CRCs. The aim of this study was to search for the presence of genetic mutations in the DNA extracted from the serum of CRC patients and healthy subjects. We simultaneously evaluate the significance of APC, K- ras, and p53 gene mutations in cancer tissues and their paired serum samples of 104 CRC patients by polymerase chain reaction-single strand conformation polymorphism analysis (PCR-SSCP) followed by direct sequencing. Additionally, analysis was carried out to detect the serum carcinoembryonic antigen (CEA) levels in CRC patients. Overall, we found at least one of the gene mutations in tumor tissues from 75% (78/104) of the CRC patients. Comparison of the three molecular markers showed that the detection rates in the serum were 30.4%, 34.0%, and 34.2% for APC, K- ras, and p53 genes, respectively. Of these patients, 46.2% (36/78) were identified as having positive serum results, whereas all healthy controls remained negative. The overall positive tumor DNA detection rates in the serum were 0% (0/7) for Dukes' A classification, 22.4% (11/49) for Dukes' B, 48.7% (19/39) for Dukes' C, and 66.7% (6/9) for Dukes' D. The detection rate increased as the tumor stage progressed ( p = 0.012). Concurrently, a significant difference was observed between lymph node metastases and positive serum tumor DNA detection ( p < 0.001). A significantly higher postoperative metastasis/recurrence rate in patients harboring gene mutations with serum tumor DNA than those without serum tumor DNA was also demonstrated ( p < 0.001). However, no significant correlation between the postoperative metastasis/recurrence and serum CEA levels was observed ( p = 0.247). These data suggest that the identification of circulating tumor DNA using the molecular detection of APC, K- ras, and p53 gene mutations is a potential tool for early detection of postoperative recurrence/metastases. Moreover, these genes may be potential molecular markers of poor clinical outcome in CRC patients.
  53. Wang JY, Molecular detection of circulating tumor cells in the peripheral blood of patients with colorectal cancer using RT-PCR: significance of the prediction of postoperative metastasis, World J Surg 2006 june 30(6) 1007, BACKGROUND: Approximately 20%-45% of colorectal cancer (CRC) patients ultimately develop local recurrence or metastasis following curative surgical resection. The latter is caused by tumor cells shed from the primary carcinoma prior to or during operation, currently undetected by standard clinical staging. Fortunately, the presence of tumor cells in peripheral blood can be detected by molecular methods and is being regarded increasingly as a clinically relevant prognostic factor. MATERIALS AND METHODS: To detect the presence of circulating tumor cells and evaluate their relationship to postoperative metastatic relapse, we simultaneously examined human telomerase reverse transcriptase (hTERT), cytokeratin-19 (CK-19), cytokeratin-20 (CK-20), and carcinoembryonic antigen (CEA) mRNA (messenger RNA) in the peripheral blood of 72 CRC patients and 30 healthy individuals. Using a reverse-transcriptase polymerase chain reaction (RT-PCR), these tumor-related mRNAs were amplified; in addition, analyses were carried out for their correlation with patients' clinicopathologic features, as well as the occurrence of postoperative metastasis. RESULTS: In RT-PCR analysis of the peripheral blood, 69.4% (50 out of 72), 66.7% (48 out of 72), 52.8% (38 out of 72), and 72.2% (52 out of 72) of CRC patients were positive for hTERT, CK-19, CK-20, and CEA mRNA respectively. All 30 healthy individuals were negative for hTERT and CEA mRNA expression, while 2 were positive for either CK-19 mRNA or CK-20 mRNA expression. The detection of CEA mRNA was significantly correlated with depth of tumor invasion (P=0.012), vessel invasion (P=0.035), TNM stage (P<0.0001), and postoperative metastasis (P<0.0001), while positive hTERT mRNA was correlated with TNM stage (P=0.037) and CK-19 was correlated with depth of tumor invasion (P=0.039) and postoperative metastasis (P=0.017). In addition, multivariate logistic regression showed that only CEA mRNA was an independent and significant predictor of postoperative metastasis (P=0.006). Our findings suggest that CEA mRNA may be a more reliable marker than hTERT, CK-19, and CK-20 for the detection of circulating cancer cells in the peripheral blood of CRC patients. CONCLUSIONS: Using RT-PCR for the detection of CEA mRNA is feasible and may be a promising tool for early detection of micrometastatic circulating tumor cells in CRC patients. CRC patients expressing positive CEA mRNA in peripheral blood have a significantly higher risk of postoperative metastasis. Nevertheless, confirmation of CEA mRNA as a prognostic predictive factor requires the continuation of patient follow-up.
  54. Guadagni F, Detection of blood-borne cells in colorectal cancer patients by nested reverse transcription-polymerase chain reaction for carcinoembryonic antigen messenger RNA: longitudinal analyses and demonstration of its potential importance as an adjunct to multiple serum markers, Cancer res 2001 15 61(6) 2523, The use of reverse transcription-PCR (RT-PCR) to analyze cells in the blood of cancer patients for the detection of mRNA expressed in tumor cells has implications for both the prognosis and the monitoring of cancer patients for the efficacy of established or experimental therapies. Carcinoembryonic antigen (CEA) is expressed on approximately 95% of colorectal, gastric, and pancreatic tumors, and on the majority of breast, non-small cell lung, and head and neck carcinomas. CEA shed in serum is useful as a marker in only approximately 50% of colorectal cancer patients and rarely is shed by some other carcinoma types. RT-PCR has been used previously to detect CEA mRNA in cells in the blood and lymph nodes of cancer patients. Under the assay conditions validated in the studies reported here, 34 of 51 (67%) patients with different stages of colorectal cancer had blood cells that were positive by RT-PCR for CEA mRNA, whereas none of 18 patients with colonic polyps were positive; 2 of 60 apparently healthy individuals (who were age and sex matched with the carcinoma patients and were part of a colon cancer screening program as controls) were marginally positive. The results of CEA PCR in the blood of the carcinoma patients and the other groups showed strong statistical correlation with the disease (P2 < 0.0001). Analyses were carried out to detect both serum CEA protein levels and CEA mRNA in blood cells of colorectal carcinoma patients by RT-PCR. For all stages of disease, 18 of 51 patients (35%) were positive for serum CEA, whereas 35 of 51 (69%) were positive by RT-PCR. More importantly, only 5 of 23 (20%) of stage B and C colorectal cancer patients were positive for serum CEA, whereas 16 of 23 (70%) were positive by RT-PCR. The use of two other serum markers (CA19.9 and CA72-4) for colorectal cancer in combination with serum CEA scored two additional patients as positive; both were positive by RT-PCR for CEA mRNA. Pilot long-term longitudinal studies conducted before and after surgery identified some patients with CEA mRNA in blood cells that were negative for all serum markers, who eventually developed clinical metastatic disease. The studies reported here are the first to correlate RT-PCR results for CEA mRNA in blood cells with one or more serum markers for patients with different stages of colorectal cancer, and are the first long-term longitudinal studies to use RT-PCR to detect CEA mRNA in blood cells of cancer patients. Larger cohorts will be required in future studies to define the impact, if any, of this technology on prognosis and/or disease monitoring.
  55. Guller U, Disseminated single tumor cells as detected by real-time quantitative polymerase chain reaction represent a prognostic factor in patients undergoing surgery for colorectal cancer, Ann Surg 2002 dec 236(6) 768 OBJECTIVE: To evaluate the clinical relevance of real-time quantitative polymerase chain reaction (qPCR) detection of CEA and CK20 transcripts, as potentially related to tumor cell dissemination, in blood and peritoneal lavage from patients undergoing surgery for colorectal cancer. SUMMARY BACKGROUND DATA: Dissemination of single colorectal cancer cells in the peritoneal cavity, as well as in tumor drainage and peripheral blood vessels, might play a role in the metastasis process, thus affecting the clinical course. However, this phenomenon needs further elucidation. METHODS: In a prospective study the authors evaluated the potential of qPCR in the detection of CEA and/or CK20 transcripts in the peritoneal lavage fluid and in the peripheral and mesenteric venous blood of 39 patients undergoing curative resection for colorectal cancer. Peritoneal lavage and peripheral blood was sampled before and after tumor resection; mesenteric venous blood was sampled from the major tumor-draining vein immediately before clamping. After RNA extraction and reverse transcription, qPCR was performed using specific cDNA primers and probes for CEA and CK20. The dichotomous results from the qPCR were used as a predictor along with other covariates in Cox proportional hazard regression models of long-term outcome (disease-free survival and overall survival). RESULTS: Of 39 patients, 11 were positive. The median follow-up at analysis was 31 months for all patients. The dichotomous qPCR covariate was significant, with P =.001 and.0035 for disease-free survival and overall survival, respectively, in the proportional hazard regression models with only qPCR. In seven patients, disseminated colorectal cancer cells were found in the peritoneal lavage fluid but not in blood specimens; five of these patients (71%) had recurrence. CONCLUSIONS: These data suggest that detection of mRNA coding for CEA and/or CK20 using qPCR has potential clinical utility as a prognostic marker and should be evaluated in larger clinical studies. Identification of patients at high risk for metastatic disease after curative resection of colorectal cancer might be improved by analyzing peritoneal lavage specimens in addition to blood samples. This is based on the observation that in more than half of qPCR-positive patients, disseminated colorectal cancer cells were detected in peritoneal lavage specimens but not in blood samples, and that 71% of them had recurrence.
  56. Elshimali YI, The clinical significance of circulating tumor cells in the peripheral blood, Diagn Mol Pathol 2006 15(4) 187, Tumors launch malignant cells into the circulation continuously. In early stages, the immune surveillance system eliminates these cells from the circulation, but at later times they may persist longer and be detected. The first recorded evidence of the presence of circulating tumor cells in the peripheral blood of cancer patients was documented in 1869. Now, modern molecular biologic and cell sorting techniques make their detection and characterization more practicable. This review will consider the methods currently available for their detection and characterization, and the clinical implications of their presence in various malignant conditions.
  57. Mejean A, Detection of circulating prostate derived cells in patients with prostate adenocarcinoma is an independent risk factor for tumor recurrence, J Urol 2000 june 163 (6) 2022 PURPOSE: To determine whether the presence of prostate-derived cells in the peripheral blood circulation is a marker of prostate cancer and to define the clinical impact of the test. MATERIALS AND METHODS: We tested the peripheral blood of 99 patients with prostate adenocarcinoma (PAC), 79 of them undergoing radical prostatectomy, and 92 controls (31 healthy volunteers, 50 patients with adenoma and 11 with prostatitis) using a highly controlled procedure including reverse-transcriptase polymerase chain reaction (RT-PCR) targeted to prostate-specific antigen (PSA) mRNA. Patients were followed for 26 +/- 12 (range: 4 to 49) months. Forty tumor tissues were analyzed by immunohistochemistry for expression of p53 and E-cadherin antigens. RESULTS: Thirty three (33%) patients with PAC and 2 (2%) controls scored positive (p <0.0001) for the test. Detection of circulating prostatic cells was associated with development of metastases (p <0. 001), with relapse (p <0.001) and with a serum PSA level at diagnosis higher than 15 ng./ml. (p = 0.009). The rate of development of metastases according to time was significantly higher in patients who scored positive for the test (p <0.04). In a multivariate analysis, only the RT-PCR test was an independent risk factor associated with relapse (RR: 6.7). Finally, E-cadherin expression was significantly lower in the tumor tissues of positive patients as compared with those who scored negative for the test (p <0.01). CONCLUSIONS: This RT-PCR procedure, performed at diagnosis and with appropriate controls, is a clinically useful assay in evaluating the risk of tumor recurrence after radical prostatectomy in patients with PAC.
  58. Massimo Cristofanilli, Circulating Tumor Cells, Disease Progression, and Survival in Metastatic Breast Cancer, NEJM Vol 351 august 2004
  59. rivista Nature medicine No 20 dicembre 2007
  60. Le metastasi e tumori cerebrali non esistono secondo Hamer: "[...] Non esistono <<microbi che proliferano selvaggiamente e che ti mangiano dall'interno>> e neppure metastasi e cellule che si infilino da qualche parte dentro il sangue, e infatti non ne sono mai state scoperte. La storia delle metastasi è un'ipotesi non provata e indimostrabile. Nessun ricercatore ha ancora mai potuto trovare una cellula cancerogena nel sangue arterioso di un cosiddetto malato di cancro. Se le cellule cancerogene potessero estendersi nuotando ad organi distali dovrebbero necessariamente arrivarci attraverso il sangue arterioso poiché il sistema venoso e le vie linfatiche portano solo verso il centro cioè al cuore [...]" Tratto da: PDF
  61. Yoshihiro Hayata M.D, Significance of Carcinoma Cells in the Blood Relative to Surgery of Pulmonary Carcinoma, Chest 1964; 46:51-60.)
  62. Yamaguchi K, Ki-ras codon 12 point and P53 mutations: a molecular examination of the main tumor, liver, portal vein, peripheral arterial blood and para-aortic lymph node in pancreatic cancer, Am J Gastroenterol 2000 Aug 95(8) OBJECTIVE: Frequent P53 mutations and Ki-ras codon 12 point mutations have been reported in pancreatic cancer. Pancreatic cancer often recurs in the liver and/or lymph nodes shortly after a surgical resection. The purpose of this study is to elucidate the occurrence of microcirculating cancer cells and micrometastasis in pancreatic cancer. METHODS: P53 mutations and Ki-ras codon 12 point mutations were examined in the main tumor, liver, portal vein, and peripheral arterial blood, and para-aortic lymph nodes of patients with pancreatic cancer using molecular examinations. RESULTS: P53 mutations in the main tumor were present in nine (29%) of 31 patients with pancreatic cancer, whereas a Ki-ras codon 12 point mutation was evident in 18 (62%) of 29 examined patients. The peripheral arterial and portal vein blood and liver were positive for gene abnormalities in one (5%) of 21, in none (0%) of 19, and in one (1%) of 20, respectively. A P53 mutation in the main tumor was evident in none (0%) of seven stage I or II carcinomas and in nine (38%) of 24 stage III or IV cases, whereas a Ki-ras codon 12 point mutation was present in four (67%) of six stage I or II cases and in 14 (61%) of 23 stage III or IV cases. In addition, 15 (71%) of 21 patients with gene abnormalities (Ki-ras codon 12 point and/or p53 mutation) in the main tumor showed lymph node metastasis at surgery, whereas five (42%) of 12 without gene abnormalities did not demonstrate lymph node metastasis. Two (29%) of six patients with gene abnormalities in the main tumor and without metastatic disease at surgery developed liver metastasis within 6 months after surgery, whereas all five (100%) without the gene abnormalities and metastatic disease at surgery did not develop the metastasis, with the sensitivity being 100%, specificity 44%, the predictive value of the positive test 36%, and the predictive value of the negative test 100%. Two patients who had gene abnormalities in the para-aortic lymph node were free from histopathological metastasis and these two patients developed para-aortic lymph node metastasis within 6 months after surgery. CONCLUSIONS: A molecular examination of Ki-ras codon 12 and p53 mutations therefore enables us to predict, to some degree, the occurrence of liver and lymph node metastasis in pancreatic carcinoma.
  63. Georgakoudi I, In Vivo Flow Cytometry: A New Method for Enumerating Circulating Cancer Cells, Cancer Research 64, 5044-5047, August 1, 2004
  64. Jaakkola S, Vornanen T, Leinonen J et al, Detection of prostatic cells in peripheral blood: correlation with serum concentrations of prostate specific antigen. Clin. Chem. 41:182-6,1995.
  65. Duffy M, Can molecular markers now be used for early diagnosis of malignancy?, Clin Chem 1995 Oct;41(10):1410-3 Most of the presently available cancer markers are neither specific for malignancy nor allow early diagnosis. However, the recent elucidation of the molecular events occurring during tumorigenesis may provide new markers that are likely to be both specific for cancer and sensitive for early disease. The key molecules undergoing alterations during carcinogenesis are the cellular oncogenes and suppressor genes. Alterations in these genes can be detected in cells shed from malignant and premalignant lesions. Thus, mutant p53 genes have been found in urine from patients with bladder cancer, mutant ras genes in stools from patients with colorectal and pancreatic cancers, and both mutant p53 and ras genes in sputum from patients with lung cancer. These findings show that the genetic alterations in cancer can be detected in fluids or secretions that had contact with the malignant tissue. The preliminary studies, however, had small numbers of both patients and controls and used time-consuming, labor-intensive, and expensive assays. For routine applications, these assays must be simplified, automated, and tested for sensitivity, specificity, and predictive value.
  66. Tarin D, Clinicopathological observations on metastasis in man studied in patients treated with peritoneovenous shunts, Br Med J 1984 march 10,288(6419) 749 Fourteen patients with inoperable cancer treated with peritoneovenous shunts for malignant ascites were studied post mortem. Clinical observations and findings at necropsy indicated that peritoneovenous shunting does not result in the establishment of clinically important haematogenous metastases and that metastases do not necessarily develop even when large numbers of viable tumour cells regularly enter the blood. Peritoneovenous shunting provides a unique opportunity for collecting data on the spread of tumours in man.
  67. Weiss L, Cell detachment and metastasis, Cancer Metastasis Rev 1983;2(2):111-27 Cancer cell detachment in three distinct and critical parts of the metastatic cascade is discussed. The detachment of cancer cells from their parent tumors is an initial early event in metastasis. The site of detachment with respect to proximity to blood vessels may determine the initial dissemination route. Many factors affect cell detachment; we specifically consider the effects of growth-rate, necrosis, enzyme activity, and stress on cell release in terms of metastasis-promoting mechanisms. Detachment is also discussed in relation to active cancer cell locomotion, where localized detachment from the substratum is a prerequisite for translatory movement. The importance of active cell movement in tissue invasion has only recently been assessed, and, in the case of at least some human malignant melanomas, a zone of actively moving cancer cells is believed to precede the growing body of the tumor. The secondary release of cancer cells from temporary arrest sites at the vascular endothelium consequent upon intravascular dissemination is also a major area of investigation. Circulating cancer cells arrest at vascular endothelium or are impacted in small vessels, however, most are released into the circulation and subsequently perish. The blood stream is a hostile environment, and it is probable that cancer cells are sufficiently damaged in translocation by hemodynamic trauma and humoral factors such that they easily detach or are 'sheared-off' the vascular endothelium by blood flow. Another possibility is that in some cases they are processed by 'first organ encounters' and perish before or shortly after arriving in a second organ. Animal studies have shown that, following intravenous injection, 60-100% of the injected dose of viable cancer cells are initially arrested in the lungs, but very few remain after 24 hr. As it is only those retained cells which produce tumors, the mechanisms involved in this secondary release, which occurs in all organs so far examined, are critical to any understanding of the metastatic cascade and metastatic inefficiency. The arrest of cancer cells at the vascular endothelium and their subsequent release have been associated with the presence of platelets, and the deposition of fibrin and manipulation of platelet-aggregating mechanisms and fibrinolysis are discussed in terms of their antimetastatic effects. The role of the reticuloendothelial system, natural killer cells, and polymorphs is discussed in relation to cancer cell clearance from blood vessels and also to inherent cancer cell properties which may act to inhibit their metastasis. Although detachment of cancer cells from a primary tumor may be regarded as metastasis promoting, secondary release of cancer cells may be associated with inhibition of metastasis.
  68. Nakamori S, Genetic detection of colorectal cancer cells in circulation and lymph nodes, Dis Colon Rectum 1997 40(10 sup) S29-36 PURPOSE: This study was undertaken to investigate the clinical implications of detection of genetic alterations in blood and lymph nodes in colorectal cancer patients. METHODS: The reverse transcriptase polymerase chain reaction product of the cytokeratin gene in blood was examined as a cancer cell-specific expression in 35 colorectal cancer patients. The K-ras or p53 gene mutations in the lymph nodes histopathologically negative for metastasis were studied by the mutant-allele-specific amplification method in 26 colorectal cancer patients. RESULTS: The reverse transcriptase polymerase chain reaction assay was able to detect a cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction product at a concentration from a single to ten colon cancer cells per 10(6) normal peripheral blood mononuclear cells. Cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction products were detected in nine patients' blood samples, although none of the samples were cytologically detectable. The blood's cytokeratin positivity correlated with the invasive mode of the tumor (P < 0.05) and the presence of distant metastasis (P < 0.01). Two (50 percent) of four patients whose blood was positive for cytokeratin had recurrences. Of 17 patients with the K-ras or p53 gene mutation in primary tumors, 9 (53 percent) had the corresponding mutations in lymph nodes. Mutation positivity in lymph nodes correlated with the presence of lymphatic invasion of the primary tumor (P < 0.05). All patients with mutation-negative lymph nodes remained disease-free for more than two years after surgery. CONCLUSION: Detection of cytokeratin reverse transcriptase polymerase chain reaction products in the blood and K-ras or p53 gene mutations in the lymph nodes histologically negative for metastasis may be applicable for clinical use, despite some limitations, and may serve as a useful clinical factor for stratifying patients who are at high or low risk for recurrence after surgery.
  69. Le metastasi e tumori cerebrali non esistono secondo Hamer: "[...] Non esistono <<microbi che proliferano selvaggiamente e che ti mangiano dall'interno>> e neppure metastasi e cellule che si infilino da qualche parte dentro il sangue e infatti non ne sono mai state scoperte. La storia delle metastasi è un'ipotesi non provata e indimostrabile. Nessun ricercatore ha ancora mai potuto trovare una cellula cancerogena nel sangue arterioso di un cosiddetto malato di cancro. Se le cellule cancerogene potessero estendersi nuotando ad organi distali dovrebbero necessariamente arrivarci attraverso il sangue arterioso poiché il sistema venoso e le vie linfatiche portano solo verso il centro cioè al cuore [...]" Tratto da: PDF (183)
  70. Eriksson PS, Neurogenesis in the adult human hippocampus, nature med 1998 Nov;4(11):1313-7 The genesis of new cells, including neurons, in the adult human brain has not yet been demonstrated. This study was undertaken to investigate whether neurogenesis occurs in the adult human brain, in regions previously identified as neurogenic in adult rodents and monkeys. Human brain tissue was obtained postmortem from patients who had been treated with the thymidine analog, bromodeoxyuridine (BrdU), that labels DNA during the S phase. Using immunofluorescent labeling for BrdU and for one of the neuronal markers, NeuN, calbindin or neuron specific enolase (NSE), we demonstrate that new neurons, as defined by these markers, are generated from dividing progenitor cells in the dentate gyrus of adult humans. Our results further indicate that the human hippocampus retains its ability to generate neurons throughout life. rif 127
  71. McKay R, Stem cells in the central nervous system, Science 1997 Apr 4;276(5309):66-71 In the vertebrate central nervous system, multipotential cells have been identified in vitro and in vivo. Defined mitogens cause the proliferation of multipotential cells in vitro, the magnitude of which is sufficient to account for the number of cells in the brain. Factors that control the differentiation of fetal stem cells to neurons and glia have been defined in vitro, and multipotential cells with similar signaling logic can be cultured from the adult central nervous system. Transplanting cells to new sites emphasizes that neuroepithelial cells have the potential to integrate into many brain regions. These results focus attention on how information in external stimuli is translated into the number and types of differentiated cells in the brain. The development of therapies for the reconstruction of the diseased or injured brain will be guided by our understanding of the origin and stability of cell type in the central nervous system.
  72. Gage FH, Mammalian neural stem cells, Science 2000 Feb 25;287(5457):1433-8 Neural stem cells exist not only in the developing mammalian nervous system but also in the adult nervous system of all mammalian organisms, including humans. Neural stem cells can also be derived from more primitive embryonic stem cells. The location of the adult stem cells and the brain regions to which their progeny migrate in order to differentiate remain unresolved, although the number of viable locations is limited in the adult. The mechanisms that regulate endogenous stem cells are poorly understood. Potential uses of stem cells in repair include transplantation to repair missing cells and the activation of endogenous cells to provide "self-repair. " Before the full potential of neural stem cells can be realized, we need to learn what controls their proliferation, as well as the various pathways of differentiation available to their daughter cells.
  73. trasmissione CTVT
  74. Von Holdt BM, The singular history of a canine transmissible tumor, Cell, 2006 Aug 11;126(3):445-7 In this issue of Cell, Murgia et al. (2006) confirm that the infectious agent of canine transmissible venereal tumor is the cancer cell itself and that the tumor is clonal in origin.
  75. Murgia C, Clonal origin and evolution of a transmissible cancer, Cell 2006 Aug 11;126(3):477-87 The transmissible agent causing canine transmissible venereal tumor (CTVT) is thought to be the tumor cell itself. To test this hypothesis, we analyzed genetic markers including major histocompatibility (MHC) genes, microsatellites, and mitochondrial DNA (mtDNA) in naturally occurring tumors and matched blood samples. In each case, the tumor is genetically distinct from its host. Moreover, tumors collected from 40 dogs in 5 continents are derived from a single neoplastic clone that has diverged into two subclades. Phylogenetic analyses indicate that CTVT most likely originated from a wolf or an East Asian breed of dog between 200 and 2500 years ago. Although CTVT is highly aneuploid, it has a remarkably stable genotype. During progressive growth, CTVT downmodulates MHC antigen expression. Our findings have implications for understanding genome instability in cancer, natural transplantation of allografts, and the capacity of a somatic cell to evolve into a transmissible parasite [...]
  76. DFTD - Devil Facial Tumor Desease
  77. JSRV
  78. Yutaka Tanaka, Experimental Cancer Cachexia Induced by Transplantable Colon 26 Adenocarcinoma in Mice, Cancer Research 50, 2290-2295, April 15, 1990 The present study investigates a tumor model for cachectic mice. Among various murine transplantable tumors, used for assessing cytostatics, we identified colon 26 adenocarcinoma (colon 26) as capable of causing cachexia. Fifteen days after inoculation, the tumor grew to about 6% of the body weight causing substantial carcass weight loss of 3.4 g (14.5% of the carcass weight). When the tumor size was 2.7 g at 3 weeks after the inoculation, the carcass weight was 12 g less than the age-matched control. The tumor continued to grow while the mice maintained this weight, surviving for an average of 45 days. This extensive weight loss was essentially the wasting of adipose and muscle tissues. Hypoglycemia and hypercorticism occurred during the time of the weight loss. In addition, the colon 26 caused disorders of hepatic functions: the concentration of acute phase proteins in serum increased; the number of hepatic glucocorticoid-cytosol receptors decreased; and activities of hepatic catalase and drug-metabolizing enzymes decreased. On the other hand, noncachectic mice with Meth A fibrosarcoma gained weight, which was somewhat less than the control, and had neither hypoglycemia nor hypercorticism, although some mild disorders of hepatic functions were found. Mice bearing colon 26 is an appropriate model for elucidating the mechanism that causes cachexia.
  79. "[...] Die EISERNE REGEL DES KREBS ist das Vermächtnis meines toten Sohnes DIRK. Er hat nicht nur durch seinen Tod den Anlass gegeben zur Auffindung dieser Zusammenhänge, sondern er hat so glaube ich - selbst nach seinem Tode noch weit mehr in diese Entdeckung eingegriffen, als man bisher vielleicht vermuten konnte. Das geschah so: Als ich im September 1981 zum ersten Mal ein System bei der Genese des Krebs gefunden zu haben glaubte, nämlich das DIRK-HAMER-SYNDROM, da bekam ich wie man zu sagen pflegt "weiche Knie". Zu gewaltig erschien mir diese Entdeckung, als dass ich sie selbst zu glauben vermochte. In der Nacht hatte ich einen Traum: Mein Sohn DIRK, von dem ich oft träumte und mit dem ich im Traum beratschlagte, erschien mir im Traum, lächelte sein gutmütiges Lächeln, wie er oft zu lächeln pflegte, und sagte: "Das, was Du gefunden hast Geerd ist richtig, ist vollständig richtig, ich kann es Dir sagen, weil ich jetzt mehr weiß als Du, Du hast es klug herausgefunden. Es wird eine Revolution auslösen in der Medizin. Du kannst es auf meine Verantwortung veröffentlichen. Aber Du musst noch weiterforschen. Du hast noch nicht alles herausgefunden, zwei wichtige Dinge fehlen Dir noch." Ich erwachte und hatte mir jedes Wort unseres Gesprächs gut gemerkt. Ich war nun beruhigt und von da ab felsenfest davon überzeugt, dass das DIRK-HAMER-SYNDROM zutreffend sei. Bis dahin hatte ich etwa 170 Patienten untersucht...In der folgenden Nacht träumte ich wieder und ich sprach im Traum wieder mit meinem Sohn DIRK. Er lobte mich und sagte: Donnerwetter, Geerd, das hast Du aber rasch herausgefunden, sehr gut hast Du das gemacht." Dann lächelte er wieder sein unvergleichliches Lächeln und sagte: "Nun fehlt Dir nur noch eins, dann hast Du alles gefunden. Du darfst noch nicht aufhören. Du musst noch weiterforschen, aber Du wirst es sicher auch noch finden." Wieder wachte ich auf, war mit einem Schlage vollständig überzeugt von der Richtigkeit meiner Ergebnisse und forschte jetzt fieberhaft weiter, was der DIRK wohl mit dem letzten gemeint haben könnte...Ich habe einer Reihe von Menschen, schon damals gleich, und auch später, von meinen Träumen erzählt und gesagt, dass ich im Grunde meinen Sohn DIRK für den Entdecker der EISERNEN REGEL DES KREBS halte. Denn es ist möglich, dass schon einige andere Menschen vor mir bis zu dieser Stufe gedanklich einmal vorgestoßen sind, sich aber nicht getraut haben, die nächsten Schritte weiterzugehen. Wer weiß, ob ich mich getraut hätte, weiterzugehen, wenn mein DIRK mir nicht im Traum die Sicherheit gegeben hätte, dass es richtig ist, was ich gefunden habe [...]" (Tratto da: [3])
  80. "[...] Das, was Du gefunden hast Geerd ist richtig, ist vollständig richtig, ich kann es Dir sagen, weil ich jetzt mehr weiß als Du, Du hast es klug herausgefunden" ... hätte ich nicht für möglich gehalten, dass Du so schnell darauf kommst. Ja, es ist richtig. Jetzt hast Du alles. Nichts fehlt Dir mehr. Ganz genauso verhält es sich. Du kannst es jetzt alles zusammen auf meine Verantwortung veröffentlichen, ich verspreche Dir, Du wirst Dich nicht blamieren, denn es ist die Wahrheit!" (Tratto da: [4])
  81. "[...] Interessant ist in dem Zusammenhang auch, daß bei eineiigen Zwillingen stets einer linkshändig und der andere rechtshändig ist [...]" (Tratto da: [5])
  82. Hamer rG: Vermächtnis einer Neuen Medizin. Teil 2. Die 5 Biologischen Gesetze - Grundlage der gesamten Medizin. 7. Aufl. Amici di Dirk - Ediciones de la Nueva Medicina S.L., E-Fuengirola 1999 ISBN 84-930091-0-5
  83. Derom, Handedness in twins according to zygosity and chorion type: a preliminary report Behav genet 1996 Jul;26(4):407 In the course of the East Flanders Prospective Twin Survey (EFPTS), handedness was assessed as part of a genealogical study (Meulemans et al., 1995) in 1616 twins (808 twin pairs) aged 6 to 28. Our findings are that, in this large population-based study with known placentation and zygosity, the often observed higher frequency of left-handedness in twins is confirmed, that it appears to be independent of zygosity and chorion type, and that the belief that discordant handedness in monozygotic twins represents mirror-imaging is mythical.
  84. Shimizu A, Comparison of patterns of handedness between twins and singletons in Japan, Cortex 1983 Sep;19(3):345-52 The handedness questionnaire of thirteen items which was identical to that employed in our previous study on singletons was administered to 62 monozygotic (MZ) and 48 dizygotic (DZ) twin pairs in Japan. Information on forced conversion of hand usage in childhood was also obtained. Results indicated that the incidence of left-handedness was 3.6% and that of non-right-handedness (which includes mixed- and left-handedness) was 5.9%. There was no significant difference in the incidence of left-handedness or of non-right-handedness between MZ and DZ twin groups. The proportion of converted right-handedness in MZ twins was slightly higher than in DZ twins. MZ pairs were somewhat more concordant for handedness than DZ pairs. Item analysis indicated that the incidence of individuals who use the left hand for writing and eating was only 0.9% and 1.8%, respectively. A comparison of the results of the present survey on twins with those of our previous one on singletons revealed that the incidence of left-handedness or non-right-handedness in twins is the same as that in singletons. Twins (especially MZ twins) have experienced a forced conversion to right-hand usage more frequently than singletons.
  85. Salk L, The effects of the normal heartbeat sound on the behavior of the new-born infant: implications for mental health. World Mental Health 1960 12, 168-175
  86. De Chateau, Left-side preference for holding and carrying newborn infants. Parental holding and carrying during the first week of life, J Nerv Ment Dis 1983 Apr;171(4):241-5 Four groups of adults were studied: new mothers, new fathers, fathers with older children, and males without children of their own. Nearly 80 per cent of all newly delivered mothers and fathers held their newborn infant against a point to the left of the body midline. Handedness and parity did not influence this preference, nor did the sex of the infant. The present study also demonstrates that new fathers during the neonatal period, as well as fathers with older infants, display a significantly greater preference for holding the infant to the left than males without own children and with or without experience of other children. Individual mother-father pairs held the infant on the same side of the body in the majority of couples studied. The pattern of infant-carrying showed no significant in-between group differences. The possible significance of these observations and their relation to other parental behavior are discussed.
  87. Mason Giorgia, Why do humans and apes cradle babies on their left side? New Scientist, 21. July 1990, 28.
  88. Sieratzki JS, Neuropsychological and neuropsychiatric perspectives on maternal cradling preferences, Epidemiol Psychiatr Soc 2002 Jul-Sep;11(3):170-6 OBJECTIVE: To assess competing explanations for the universal preference of mothers to cradle infants on their left side and to propose a relation to hemispheric asymmetry for social attachment and communication behaviour. METHODS: A review of observational, experimental, physiological, psychological, neuro-physiological, and neuro-psychological studies, including new findings on the cradling behaviour of mothers with auditory or visual impairments. RESULTS: A significant left-cradling bias is observed in both right- and left-handed mothers which cannot adequately be explained by arguments based on handedness or closer contact to the soothing sound of the maternal heartbeat. Observations of primate behaviour have led to the suggestion that the left-cradling bias may be related to a left visual field (right hemisphere) advantage for monitoring an infant's facial expressions of distress. However, more than just monitoring, cradling subserves the mother's connection with the infant. For that reason, we have suggested that left cradling might be related to a right hemisphere specialisation for emotional communication, i.e. the speech melody, smiles, signals, and stroking which mothers use to interact with their infants. Studies of mother-infant interaction show that the sound of the mother's voice is more soothing when cradling on the left, more stimulating when cradling on the right. Cradling laterality may thus be related to emotional state and behavioural intent. There is also evidence to suggest that left cradling is linked to a special role of the right hemisphere in social attachment behaviour. This function may be disturbed in mothers with post-natal depression who show abnormal right hemisphere activity. CONCLUSION: Cradling embodies the symbiotic relationship between mother and infant; various lines of evidence support the suggestion that the universal preference of mothers to cradle infants on their left side is related to a right hemisphere dominance for social attachment and communication behaviour.
  89. Bogren LY, Side preference in women and men when holding their newborn child: psychological background, Acta Psychiatr Scand 1984 Jan;69(1):13-23 In a prospective study 81 randomly selected parents awaiting their first baby were interviewed early during pregnancy and again during the week after delivery. About 80% of the women and their partners were found to hold their child to the left, and 20% to the right, irrespective of handedness. There was no relation between side preference in child holding in the couples. Common to both sexes is the trend that left-holders are more attached to and identified with the parent of their own sex whereas right-holders are more attached to and identified with the parent of the opposite sex. Right-holders have also more often had mental symptoms prior to pregnancy and were concerned about the pregnancy, delivery and health of the child at birth.
  90. Bogren LY, The couvade syndrome and side preference in child holding, Acta Psychiatr Scand 1985 Mar;71(3):311-4,In a prospective study of expectant couples 20% of the men suffered from the couvade syndrome. About 80% of both women and men hold their newborn infant to the left and 20% to the right, irrespective of handedness. Compared with others, men with the syndrome more frequently developed a right-side preference in child holding. Right-holding men more often had sons than daughters. Right-holders with the couvade syndrome were more often attached to and more closely identified with their mothers than were right-holding non-sufferers.
  91. Ginsburg HJ, Maternal holding preferences: a consequence of newborn head-turning response, Child Dev 1979 Mar;50(1):280-1, Salk observed that in an overwhelming majority of cases (80%) mothers prefer to hold their infants across the left shoulder. This preference occurs over a diversity of cultures and is not related to the hand preference of the mother. Salk suggested a fetal imprinting to the sound of the heartbeat as the mechanism responsible for this phenomenon. While such speculation is intriguing, it is not scientifically testable. 2 experiments were performed to examine a more testable hypothesis. Results of these studies suggest that the initial head-turning preference of an infant is related to the holding preference of its mother.
  92. Weiland JH, Patterns of mother-infant contact: the significance of lateral preference, J Genet Psychol 1970 117 157
  93. Souza-Godeli MR, Lateral cradling preferences in children, Percept Mot Skills 1996 Dec;83(3 Pt 2):1421-2 Lateral preferences for cradling a doll and for holding a package were investigated among children from 2- to 6-yr-old. Results showed a preference for holding a baby on the left side of the body in children as young as 3 yr. old. The data favour the hypothesis of an early emergence of this pattern of behavior in the human ontogenesis.
  94. Lucas M.D., Laterality of cradling in relation to perception and expression of facial affect, J Genet Psychol 1993 Sep;154(3):347-52. A dominant leftward cradling bias has been observed in women in non feeding interaction with infants. Reasons for this behavior have been sought in behavioral asymmetries, but none have sufficiently justified the presence of this leftward pattern. Recently, the cradling bias has been linked to affective processing, considered to be a specialized function of the nondominant (right) hemisphere (Manning & Chamberlain, 1990). This study investigates Manning and Chamberlain's (1990) suggestions that a relationship exists between leftward cradling and the interpretation and expression of affect. Eighty-six nulliparous women were tested for this relationship by correlating direction of cradling bias with visual field dominance for perception of facially expressed emotion and expression of affect. No significant relationship was found to directly support the hypotheses.
  95. Harris LJ, Side preference in adults for holding infants: contributions of sex and handedness in a test of imagination, Brain Cogn 2000 Jun-Aug;43(1-3):246-52 Five hundred and one right-handers (150 men, 351 women) and 53 left-handers (15 men, 38 women) were asked to imagine holding a young infant in their arms. Right-handers reported significant left-side biases--in 68% of the men and 73% of the women. For left-handers, side preferences were weaker, the left-side bias dropping to 47% for men and 60% for women, with neither figure different from chance. The results are discussed in the context of theory and research on the functional neuroanatomy of attention, emotional arousal, and the generation, maintenance, and manipulation of mental images.
  96. Harris LJ, Lateral biases for holding infants: early opinions, observations, and explanations, with some possible lessons for theory and research today, Brain Cogn 2002 Mar-Apr;48(2-3):392-4 In 1962, the psychologist Lee Salk reported finding that 80% of mothers held their infants on the left side of their body, so that the infant's head was to their left. Salk's finding has been amply confirmed, with new studies of mothers as well as other adults reporting figures for left-side holding ranging from 60 to 85% (e.g., de Chateau, 1983; Harris & Fitzgerald, 1985; Harris, Almerigi, & Kirsch, 2000). New studies also suggest that the bias is only for holding infants (or infant dolls), not for books, packages, or other objects (e.g., Almerigi, Carbary, & Harris, 2001; Rheingold & Keene, 1965). The possibility that it is unique to infants (or their likenesses) is what gives it special interest for investigators who study laterality of function. The discovery of the bias is often credited to Salk, but it would be more accurate to say that he rediscovered it because it was first noted at least two hundred years earlier, then, evidently, forgotten, only to be rediscovered and again forgotten several times through the early decades of the twentieth century. Over this period, however, not all agreed that the preferred side was the left: a nearly equal number said it was the right. Each group also proposed explanations for why one or the other side was preferred. They also foresaw different consequences for the infant being held. In the 1980s, I briefly described some of the early reports in essays on the history of theories and research on laterality of function (Harris, 1980, 1983). A manuscript now in preparation provides a more comprehensive description and evaluation of these reports and suggests certain lessons they may hold for current theory and research. The poster proposed for TENNET XII will summarize the main points of this new review and analysis. The poster will be organized into 6 sections, with bulleted text accompanied by drawings, photographs, and other illustrations. The plan is to make the story as visual as possible.
  97. lateralità nell'uomo (in tedesco)
  98. Oberbeck H 1989, Seitigkeitsphänomene und Seitigkeitstypologie im Sport. Schriftenreihe des Bundes instituts für Sportwissenschaft Band 68, Schorndorf
  99. Ehrenstein WH Arnold-Schulz-Gahmen BE: Seitenbevorzugung von Auge, Ohr, Hand und Fuss. Institut für Arbeitsphysiologie der Universität Dortmund, 25/06/2004
  100. Hardyk C. Petrinovich LF, Left-handedness, Psycol Bull, 1977 May; 84(3):385-404
  101. Perelle IB Ehrmann L, An international study of human handedness: the data, Behv Genet, 1994 May;24(3):217-27 Human handedness has been the subject of systematic study since 1646, but there is no agreement among researchers as to who can be considered a left-hander, what is the etiology of left-handedness, or what the proportion of left-handedness is in the world's population. This article reports the results of a handedness survey administered to 12,000 subjects in 17 countries, the largest handedness survey attempted. The paper discusses methods for determining handedness, the probability of a genetic component for handedness, and the relationship of sex, birth order, multiple birth, and first-degree relative's handedness on subject's handedness. A hypothesis for the etiology of left-handedness is presented.
  102. Raymond M, Frequency-dependent maintenance of left handedness in humans, Proc Biol Sci, 1996 Dec 22;263(1377):1627-33 The percentage (10-13%) of left handedness in human has apparently not changed since the Neolithic. Left handedness is heritable and appears to be repeatedly associated with some reduced fitness components; the persistence of left handedness implies that left handers have a fitness advantage in some situations. We propose that left handers have a frequency-dependent advantage in fights and for that reason a fitness advantage. To test this hypothesis, left handedness frequencies in the general population and in sporting individuals (both students and the sporting elite) have been compared, as sporting performance is likely to be a good indicator of fighting abilities. The higher proportion of left-handed individuals in interactive sports (reflecting some fighting elements), reaching 50% in some sports categories, but not in noninteractive sports, is consistent with the fighting hypothesis. The greater frequency of left handedness in males than in females is also consistent with this hypothesis, as male-male fights are universally more frequent than other combinations. The frequency-dependent advantage in fights of left handers might explain the stability of left handedness.
  103. Medland SE, Special twin environments, genetic influences and their effects on the handedness of twins and their siblings, Twin Res 2003 Apr;6(2):119-30 It has been suggested that twinning may influence handedness through the effects of birth order, intra-uterine crowding and mirror imaging. The influence of these effects on handedness (for writing and throwing) was examined in 3.657 Monozygotic (MZ) and 3.762 Dizygotic (DZ) twin pairs (born 1893-1992). Maximum likelihood analyses revealed no effects of birth order on the incidence of left-handedness. Twins were no more likely to be left-handed than their singleton siblings (n = 1757), and there were no differences between the DZ co-twin and sibling-twin covariances, suggesting that neither intra-uterine crowding nor the experience of being a twin affects handedness. There was no evidence of mirror imaging; the co-twin correlations of monochorionic and dichorionic MZ twins did not differ. Univariate genetic analyses revealed common environmental factors to be the most parsimonious explanation of familial aggregation for the writing-hand measure, while additive genetic influences provided a better interpretation of the throwing hand data.
  104. Searleman A, Laterality in twins: the relationship between handedness and hemispheric asymmetry for speech, Behav Genet. 1978 Jul;8(4):349
  105. Reiss M, Laterality in twins,Z. Morphol Anthropol. 1996 Sep;81(2):14 The literature on twins and laterality is reviewed: Both monozygotic (MZ) and dizygotic twins (DZ) show a low concordance in all functional and morphological asymmetries. The proportions of R-R, R-L and L-L pairs in MZ twins and in DZ twins are in binomial distribution. The incidence of left-handedness is the same in MZ twins and DZ twins, but higher than in singletons. Other laterality signs do not show this tendency. The whole issue of twinning is as yet unresolved, yet it is clear already that no simple genetic model for the inheritance can be applied. The present review discusses three genetic models and associated problems with each. The overall tendency to a higher rate of left-handedness in twins could be due to such pathological factors (associated with twinning) as intrauterine crowding and perinatal stress, but is not due to so-called "mirror imaging"-phenomena in twins.
  106. Derom, Handedness in twins according to zygosity and chorion type: a preliminary report Behav genet 1996 Jul;26(4):407 In the course of the East Flanders Prospective Twin Survey (EFPTS), handedness was assessed as part of a genealogical study (Meulemans et al., 1995) in 1616 twins (808 twin pairs) aged 6 to 28. Our findings are that, in this large population-based study with known placentation and zygosity, the often observed higher frequency of left-handedness in twins is confirmed, that it appears to be independent of zygosity and chorion type, and that the belief that discordant handedness in monozygotic twins represents mirror-imaging is mythical.
  107. Coren S Porac C, Fifty centuries of right-handedness: the historical record, Science 1977 Nov 11;198(4317):631-2 A survey of more than 5.000 years of art work, encompassing 1.180 scorable instances of unimanual tool or weapon usage, revealed no systematic trends in hand usage. The right hand was used in an average of 93 percent of the cases, regardless of which historical era or geographic region was assessed.
  108. Peter Hepper, Signalling right from the womb, Belfast 2004 New Scientist 2457, pag 13, 24 july 2004
  109. Email del 22/01/2007: Beurteilung von Prof. Dr. med. Dr. h,c, Maximilian Reiser, Direktor des Instituts für Klinische Radiologie der Ludwig-Maximilian-Universität München, Präsident der deutschen Röntgengesellschaft.

    "Gerne bestätige ich Ihnen, dass die in dem "Werk" von Herrn Hamer abgebildeten Computertomogramme von dem Autor völlig unsachgemäß interpretiert wurden und in klarem Widerspruch zu den wissenschaftlich begründeten Kenntnissen und Erfahrungen stehen. Eine argumentative Auseinandersetzung mit dem Inhalt der Hamer´schen Theorien und den daraus abgeleiteten Bewertungen der computertomographischen Bilder halte ich nicht für möglich bzw. Ziel führend, weil sich Herr Hamer in einer hermetisch abgeschlossenen Gedankenwelt bewegt und jede Kritik als Ausdruck einer bornierten `"Schulmedizin" ableht.

    Die von Ihnen anhand einiger CT- Befunde erhobenen Korrekturen möchte ich ausdrücklich bestätigen.

    Gerne dürfen Sie diese Stellungnahme als die des Präsidenten der Deutschen Röntgengesellschaft zitieren.

    Mit freundlichen Grüßen, Ihr M. Reiser"


  110. http://www.pilhar.com/Hamer/NeuMed/Sonderpr/Pflanzen.htm
  111. [6]
  112. Articolo apparso nella rivista "Der Stern" il 24 novembre 1983, autori: Teja Fiedler e Cordt Schnippen Facsimile: [7] [8] [9] [10] [11] [12]
  113. Toneguzzi D. (psichiatra con orientazione NMG): lettera a Hamer del 20/02/2007 a nome dell'organizzazione ALBA [13] (log-in indispensabile)
  114. Tu Suerte, dic. 2001, nº 78, pp. 94-96. Madrid: América Ibérica
  115. Hamer: "[...] Für mich ist die ärztliche Behandlung eines kranken Menschen oder Tieres eine Art heilige Handlung. Bei unseren Vorfahren vor 2000 Jahren waren Ärzte gleichzeitig Priester, erfahrene, kluge Menschen, die das Vertrauen ihrer Mitmenschen verdienten." da Vermächtnis einer neuen Medizin, pagina. 294
  116. interviste con ex-collaboratori di Hamer degli anni '80
  117. [httpx://www.associazionemagellano.it/magellano/hamer.htm]
  118. interviste con ex-collaboratori di Hamer degli anni '80
  119. Coìn, Spagna, 21 dicembre 06 Direttive attuali nella Nuova Medicina Germanica® Di principio lo "striptease famigliare" (Cost. Famigliari [costellazioni familiari secondo Hellinger]) non avvengono nell'ambito della Nuova Medicina Germanica.
    • 1. Qualsiasi rilevamento statistico, come pure il cosiddetto training mentale, il cosiddetto counseling come mind- o brain-storming, come praticato da Scientology, con l'intento di rendere il paziente dipendente, non avvengono nell'ambito della Nuova Medicina Germanica.
    • 2. Tutte le forme di ipnosi profonda in cui il paziente viene soggiogato, sono fondamentalmente da rifiutare in Nuova Medicina Germanica.
    • 3. Anche le tecniche psichiatriche violente sono fondamentalmente da rifiutare.
    La Nuova Medicina Germanica si intende strettamente come la Medicina della Libertà, essenzialmente per il paziente. Il concetto etico superiore consiste nell'approccio cauto e rispettoso del paziente il quale ha dato la sua fiducia al medico. Il medico (terapeuta) è fondamentalmente tenuto a non dominare o dirigere il paziente come questo era d'uso nella medicina attuale, ma paziente e medico devono potersi confrontare in completa libertà sullo stesso livello. In questo senso ogni tradimento della fiducia è da vedersi fondamentalmente come una rottura del segreto professionale. Solo così è possibile, in verità, preservare la dignità del paziente come pure quella del medico. Che un tale comportamento e approccio altamente etico sia solo possibile in uno stato di diritto si intende da sé.
  120. ...Erlassen Sie mit die Beantwortung, was die Homöopathie anbelangt. Was ich davon halte, wird Sie nicht befriedigen. Ich erkenne nur das an, was man messen, wiegen und sehen kann und was im doppelten Blindversuch beweisbar und reproduzierbar ist; da bin ich ein knallharter Wissenschafter. Natürlich gibt es einen ungeheuerlichen Placebo-Effekt. Wenn Sie einem Patienten ein Medikament gut 'verkaufen', dann wirkt es allein dadurch zu 80%. Das heißt aber nicht, daß die Substanz da irgendwie wirkt, sondern nur, daß die Leute daran glauben. Jeder soll es jedoch so handhaben, wie er möchte....da: http://www.pilhar.com/Hamer/Referat.htm ...Alles andere, wie Homöopathie usw. erlaubt, wenn auch als unwirksam abgelehnt...da: http://www.pilhar.com/Untersch/sm.htm ...accetto solo quello che si puo misurare, pesare e vedere e quello che è dimostrabile e riproducibile in un esperimento doppio cieco; in questo senso mi considero di essere un scienziato durissimo...
  121. *[14] (rif 130 lettera del 13/02/07)
  122. http://www.nuovamedicinagermanica.it
  123. http://www.nuovamedicinagermanica.it
  124. * http://www.laborjournal.de/editorials/214.html articolo Laborjournal 10.10.06
  125. *20060207_MoPo_Todessekte_1.jpg
  126. Articolo di Olaf Wunder apparso sul quotidiano di Amburgo "Morgenpost" del 7.02.2006, pagine 8-9
  127. [15]
  128. [16]
  129. [17]
  130. [18]
  131. [19]
  132. [20]
  133. [21]
  134. [22]
  135. [23]
  136. [24]
  137. intervista video con il matematico prof Josef Miklosko e Hamer del 12 Settembre 1998, albergo Drushba / Bratislava. Video rilasciato da "Amici di Dirk" Espana, Fuengirola nel 1998. (in tedesco)
  138. [25]
  139. [26]
  140. in danese [27]
  141. [28]

  • cancellato. Numerosi link sono stati cancellati subito dopo la pubblicazione di questo testo. Gli autori tenteranno di inserire un link alternativo nel caso di un link cancellato. I lettori sono pregati di segnalare altri broken links, e di segnalare errori d'italiano.
    • attenzione: abbiamo aggiunto un httpx al posto del http per impedire a macchine di ricerca automatiche di memorizzare alcuni links, che secondo noi non meritano di essere indirizzate

altri testi in relazione a questo:

http://www.transgallaxys.com/~italix/testimonianze/wechselbaum.htm testimonianza di Christa Wechselbaum

http://it.wikipedia.org/wiki/Ryke_Geerd_Hamer

gli autori di questo testo si dissocianno dal contenuto delle opinioni di Hamer. Citazioni di Hamer vengono solo mostrati per uso di documentazione.

Critica o suggerimenti sono benvenuti nel forum: http://www.transgallaxys.com/~kanzlerzwo/board.php?boardid=235 (in italiano)

altri articoli

link